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Gruppo iliad investe 200 milioni per supercomputer e centro ricerca AI

La conosciamo come una azienda che si occupa di telefonia mobile e di connettività fissa, e lo fa in maniera low cost, che rivoluziona il mercato: ma la società, presente in Italia però con un “cuore” francese, ha ambizioni maggiori.

Il suo fondatore, Xavier Niel, ha infatti annunciato “investimenti strategici” nell’AI: Iliad Francia infatti ha acquisito un supercomputer Nvidia per dotare Scaleway, la sua filiale di servizi tech dematerializzati nel cloud, della “Più grande potenza di calcolo” del Vecchio continente.

Ma l’ambizione non si ferma alla potenza di calcolo nel cloud: Niel vuole infatti anche rivoluzionare il modo con il quale si studia l’intelligenza artificiale e sta aprendo un super centro di ricerca a Parigi, i cui obiettivi e ricercatori sono però ancora top secret.

È un pezzetto di Europa che cerca di competere con lo strapotere della Silicon Valley ed è singolare che venga proprio dall’azienda paragonabile a una low cost del trasporto aereo. Ma vediamo cosa succede in realtà.

Arriva il supercalcolatore per l'AI di Iliad nel cloud

Il piano di Xavier Niel

Si riassume in tre passi la strategia di Niel. Subito un supercomputer, poi un laboratorio di ricerca e infine una conferenza europea “di riferimento” sull’intelligenza artificiale. Niel ha fatto questi annunci martedì 26 settembre con “investimenti strategici” nell’intelligenza artificiale , stimati “intorno ai 200 milioni di euro”.

Questi finanziamenti, che hanno l’ambizione di far emergere “un campione europeo dell’intelligenza artificiale” in grado di offrire una vasta gamma di servizi alle aziende che desiderano sviluppare le proprie applicazioni nel settore, arrivano proprio mentre l’Europa è stata finora ampiamente superata dagli Stati Uniti nella corsa all’intelligenza artificiale, dove i grandi gruppi americani Google, Microsoft o Meta investono miliardi di dollari.

“Per far funzionare l’intelligenza artificiale – ha detto Niel –, hai bisogno di tre cose: ricercatori, potenza di calcolo e società che sfruttano tutto questo”, riassume Xavier Niel, in un’intervista all’Agence France-Presse – Le Monde. “Abbiamo davvero bisogno di questo, per essere sicuri di avere cose che escono da qui, per non avere tutti i nostri dati che transiteranno altrove, in modo che l’intelligenza artificiale non dipenda da algoritmi non creati qui e che non siano europei”, ha detto.
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“Non vogliamo avere per i nostri figli algoritmi che si basano sui nostri amici americani o cinesi. Sono fantastici, ma potremmo non avere le stesse regole o gli stessi usi. Vogliamo che i nostri algoritmi siano con le nostre regole, con il nostro metodo di funzionamento”.

Arriva il supercalcolatore per l'AI di Iliad nel cloud

iliad e la strategia di una AI europea

Per raggiungere questo obiettivo, Iliad ha acquisito un supercomputer Dgx SuperPod da Nvidia, il colosso americano dei processori, per dotare Scaleway, la sua filiale di servizi IT cloud, della “più grande potenza di calcolo” del continente. “Questo investimento – ha detto Niel – rappresenta un primo passo per il gruppo“, che non esclude un aumento di potenza nel settore.

Ma non c’è solo questo: Niel pensa anche a una conferenza europea “di riferimento”. Nella stessa giornata infatti Iliad ha anche annunciato la creazione di un laboratorio di ricerca di eccellenza in AI a Parigi, già dotato di “oltre 100 milioni di euro”, con la missione di costruire e democratizzazione di una “intelligenza artificiale generale”.

Se l’azienda non rivela i nomi dei membri del team di ricerca, afferma di aver già costituito un gruppo di ricercatori “riconosciuti a livello internazionale” per la loro esperienza nel campo e che lavorano “da circa dieci anni all’interno dei maggiori attori internazionali del mercato“.

Arriva il supercalcolatore per l'AI di Iliad nel cloud

La mossa di Niel e il resto d’Europa

Ci sono due livelli di conseguenze per quanto riguarda gli annunci dell’imprenditore francese. La prima è che posiziona la sua azienda in un settore strategico e vuole l’eccellenza che permetta di competere con i competitor statunitensi. Ma il secondo livello riguarda il resto del Vecchio continente.

Per decenni tutti abbiamo criticato l’Italia per la sua incapacità di “fare sistema”, per le sue eccellenze “a macchia di leopardo” e per l’incapacità di andare insieme a competere con gli USA. Adesso lo stesso schema si ripete in tutta la UE: l’Europa non riesce a giocare una partita unica realistica.

Arriva il supercalcolatore per l'AI di Iliad nel cloud

Anni fa aveva annunciato un velleitario progetto europeo per un motore di ricerca alternativo a Google che si è rivelato una bolla di sapone pronta a scoppiare in mano ai burocrati di Bruxelles che avevano creduto alle promesse di tecnici fin troppo avventurosi, mentre manca un approccio industriale e sistematico che faccia funzionare l’economia.

La “scossa” che la Iliad di Niel dà a questo settore potrebbe avere effetti analoghi a quelli che la sua azienda ha dato nel settore delle telecomunicazioni, accendendo interesse e competizione, portando a investimenti strategici che certo diminuiscono i margini di guadagno delle “grasse” compagnie telefoniche e tecnologiche europee, ma che li costringono anche a guardare avanti per stare al passo con l’innovazione e far crescere un sistema Europa in maniera organica e dal basso. Oppure è solo un’utopia, qui in Italia come nel Vecchio continente?

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