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I primi passi di iPhone nel mondo della finanza

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L’annuncio ufficiale di Apple che comunicò al mondo la prossima introduzione della SDK 2.0 per iPhone fu accolto con entusiasmo soprattutto dalla aziende.
Tra queste anche l’importante istituzione finanziaria statunitense e l’alto funzionario intervistati da ComputerWolrd che, per ragioni di policy aziendale, rimangono anonimi in tutto l’articolo.

L’entusiasmo per la SDK deriva dal nuovo supporto per i servizi di posta aziendali, per le migliori soluzioni per lo scambio sicuro dei dati sulle reti cellulari e sul Web, oltre a numerose altre tecnologie che rendevano iPhone integrabile con sicurezza nelle strutture IT preesistenti.
Non a caso anche Gartner, dopo una prima bocciatura di iPhone per l’impiego aziendale, rivide il proprio giudizio benedicendo lo smartphone e prevedendone inoltre un grande successo. Si veda questo articolo di Macity

Per quanto riguarda l’istituto finanziario l’entusiasmo iniziale circa la SDK 2.0 si è ridimensionato dopo un primo esame delle funzioni offerte, eseguito una settimana dopo l’annuncio ufficiale di Steve Jobs, questo a causa delle norme di sicurezza che le istituzioni finanziarie sono obbligate a integrare per rispondere ai regolamenti federali statunitensi.

Nel frattempo un numero sempre crescente di clienti ha utilizzato lo smartphone di Cupertino per accedere al proprio conto, spostare fondi e altre operazioni sensibili, spingendo di fatto l’azienda a procedere con un ri-esame della propria posizione su iPhone.

Interessanti le dichiarazioni del dirigente: “Abbiamo numerosi rilevamenti di iPhone ogni mese per le nostre transazioni mobile, è senz’altro un dispositivo molto popolare. Dobbiamo capire perché è così popolare e riesaminare perché non permettiamo ai nostri associati di utilizzarlo”.

I dubbi che il dirigente dell’istituzione finanziaria solleva su iPhone riguardano la sicurezza dei dati e il funzionamento sempre appaiato con iTunes

Anche se la SDK 2.0 offre strumenti avanzati per le transazioni crittografate tramite le reti private Cisco IPsec, le informazioni conservate su iPhone non possono essere tutte crittografate. Mentre il funzionamento di iPhone sempre in parallelo con iTunes risulta problematico nelle grandi reti aziendali con decine, centinaia di terminali in cui le policy aziendali e di rete impediscono di installare il software di Apple.

Responsabili e amministratori IT di numerose aziende infatti temono che l’installazione di iTunes porti a congestionamenti per il traffico generato sulla rete, all’esaurimento dello spazio su disco delle postazioni, infine problemi tutt’altro che secondari per l’utilizzo di materiale coperto da copyright.

Ciò nonostante il dirigente intervistato rimane ottimista: oltre a fare tutto il possibile per integrare lo smartphone della Mela nei propri servizi di banking remoto, l’istituzione finanziaria sta per cominciare la sperimentazione anche da parte dei propri funzionari interni.

Secondo l’analista Gartenberg di JupiterResearch l’interesse per l’SDK 2.0 è condiviso da numerose altre aziende e istituzioni finanziarie. Il ricercatore è convinto inoltre che Apple stia fornendo il supporto e gli strumenti adatti per lo scopo: convincere sotto ogni punto di vista anche nelle situazioni più complesse e delicate, per vincere anche dove inizialmente iPhone era visto con scetticismo.

La notizia riveste una certa importanza perché una eventuale adozione di iPhone da parte delle istituzioni finanziarie, sia per l’impiego interno tra i dipendenti, sia per la gestione delle transazioni remote da parte degli utenti, significherebbe una benedizione completa e definitiva per lo smartphone di Cupertino anche in campo business.

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