Il sistema di tutela dei bambini nella navigazione di Internet presentato da Jobs nel corso dell’ultimo Expo viene letteralmente distrutto da un articolo pubblicato da MacWorld a firma di Lisa Schmeiser. La giornalista accusa la funzionalità di essere implementata in maniera miope, anzi, addirittura “sadica”. Alla base delle critiche il fatto che KidSafe è non un filtro su alcuni siti, ma un set predeterminato da esperti che hanno fatto scelte arbitrarie o comunque discutibili. Secondo la Schmeiser, ad esempio, sono stati esclusi siti interessanti e innocui, altri utili, altri ancora quasi indispensabili. “Il tutto ad insindacabile giudizio – aggiunge ancora l’articolo – di un gruppo di anonimi e senza volto presunti esperti e bibliotecari. Navigare in questo modo è un’esperienza sadica. Se voglio avere esperienze sadiche mi rivolgo a Windows. La cosa più grave degli iTools e di KidSafe – chiude l’articolo – è che essi limitano una delle esperienze fondamentali di Internet: la liberà di scelta. Anzi, peggio, danno la sensazione di libertà di scelta ma nello stesso tempo non danno alcuna libertà “.
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KidSafe: “Un’idea sadica”
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