Il condizionale in questi casi è d’obbligo, perché nel settore tecnologico gli annunci di tecnologie rivoluzionarie che poi non hanno seguito con prodotti reali è talmente comune da aver spinto la stampa americana a coniare un termine, “vaporware”, che indica i prodotti della consistenza del vapore: nessuna.
In questo caso, se ne parla già da un po’, e c’è anche una società , Ibizpda, che pare essere interamente dedita allo sviluppo dell’applicazione di cui avevamo già parlato quasi un anno fa.
In pratica, un minuscolo proiettore di infrarossi (oppure Laser, a seconda della fonte della notizia) con dei sensori di movimento che si collega a un palmare. L’oggetto proietta sulla scrivania una tastiera virtuale su cui le mani di chi scrive si possono muovere senza problemi, mentre il sensore registra quali tasti virtuali sono stati premuti e li trasforma in input per il palmare.
L’uovo di Colombo, buono anche per i tablet Pc e, perché no, anche per i portatili che spesso hanno tastiere ridotte al minino e un po’ scomode da utilizzare. C’è già chi si chiede se l’oggetto sarà compatibile anche per Mac, ma in realtà nonostante il Ceo di Ibizpda sia comparso sulla televisione americana annunciando la soluzione come bell’e pronta già per la fine del primo semestre di quest’anno, si sono visti solo prototipi funzionanti al CES di Las Vegas di inizio Gennaio e non si hanno notizie più precise a parte il prezzo di 99 dollari e 99 centesimi.
Staremo a vedere, perché la promessa di una periferica di input senza parti in movimento, anzi senza parti del tutto sarebbe molto ingegnosa ed i possibili impieghi molteplici.