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L’attacco legale di Apple ritarda lo sviluppo dei concorrenti di iPhone

Prima Apple ha dichiarato che non sarebbe stata ferma a guardare gli altri competitor nel caso in cui questi avessero tentato di copiare tecnologie e brevetti integrati in iPhone, poi ha avuto colloqui non proprio amichevoli a porte chiuse con i costruttori ritenuti tra i principali indiziati. Infine Apple è qpassata all’azione contro HTC per la violazioni di 20 brevetti che riguardano hardware, software e soluzioni utilizzate in iPhone. Questa è in sintesi l’escalation nella strategia di difesa-attacco della Mela descritta in un dettagliato report elaborato da Yair Reiner analista presso Oppenheimer.

Le indiscrezioni contenute nel report di Reiner provengono direttamente dagli addetti ai lavori e svelano quello che risulta evidente agli occhi di tutto il mondo della tecnologia e anche degli appassionati: a quasi tre anni dal lancio del primo iPhone gli smartphone di altri costruttori in grado di competere con il gioiello della Mela sono pochissimi e ancora oggi, salvo due eccezioni, nessuno integra il multi-touch.

Secondo le informazioni raccolte da Reiner la strategia della Mela ha funzionato egregiamente: fino alle fine del 2009 nessun altro smartphone in commercio ha fornito di serie l’esperienza multi-touch. Oggi la tecnologia è disponibile su Motorola Droid e HTC Eris, due “infrazioni alle regole” che avrebbero inquietato la Mela al punto da spingerla all’azione legale: la querela nei confronti di HTC Un passo che secondo Reiner, permette a Cupertino di colpire l’avversario considerato più pericoloso nel settore smartphone, vale a dire Android e quindi Google.

Interessanti le conclusioni a cui giunge l’analista di Oppenheimer: colpendo HTC e in particolare uno smartphone Google, Apple sta cercando di indebolire il grande successo riscosso da Android presso i costruttori, costringendoli a rivedere la propria adesione completa al sistema per smartphone di Big G. Mentre il ritardo nello sviluppo di concorrenti all’altezza di iPhone è un fatto evidente, risulta forse un po’ più forzata la conclusione ultima del report: secondo Reiner incrinando la fiducia in Android e incutendo il timore di altre azioni legali, Cupertino starebbe spingendo i costruttori a rivolgersi a Microsoft che la le spalle molto larghe.

Secondo Reiner Redmond è stata più che pronta nel cogliere l’occasione e, al corrente dei fatti, ha già  proposto sostegno legale per eventuali cause su diritti e brevetti per tutti i costruttori che decideranno di adottare il nuovo Windows Phone 7 sui propri smartphone.

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