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India sempre più come la Cina, vuol produrre processori e chiama Foxconn

L’India vuol davvero copiare la Cina e si prepara ad annunciare la sua prima struttura per la fabbricazione dei semiconduttori, una “fab” come si chiama in gergo, che ha l’obiettivo di rendere lo Stato federale dell’Asia meridionale più autosufficiente, e aiuterebbe a metterlo al riparo dalle turbolenze delle catene di approvvigionamento e da potenziali problematiche derivanti dal sempre più aspro scontro fra oriente e occidente che hanno spinto la Cina a fare la stessa cosa.

Tre entità – inclusa una joint venture Vedanta-Foxconn, l’International Semiconductor Consortium (ISMC) e l’IGSS Ventures di Singapore, si contendono il supporto finanziario da 10 miliardi di dollari previsto dal programma di incentivazione, e attendono l’approvazione ufficiale per la creazione di una prima unità di fabbricazione per i semiconduttori. Uno scenario che potrebbe interessare anche Apple visto che Foxconn vanta da anni un rapporto privilegiato con la Mela e visto che Apple da tempo sembra impegnata in una manovra di sganciamento dalla Cina.

La promozione in loco dovrebbe consentire di ridurre la dipendenza dalle importazioni, evitare fermi nelle fabbriche che attendono chip dalle catene di fornitura, ma anche di creare occupazione e promuovere la crescita economica. Il Ministro dell’IT, Ashwini Vaishnav, ha riferito che l’obiettivo è stimolare l’industria dei chip e l’ecosistema produttivo.

I tre consorzi citati prima competono per accaparrarsi gli incentivi ma a ottenerli secondo il sito indiano Mint sarà probabilmente la joint-venture  Vedanta-Foxconn.

Sono previsti una serie di incentivi finanziari, compresi dettagli che riguardano la creazione di infrastrutture e   una regolamentazione semplificata, allo scopo di attirare aziende e tenerle lontane dalle sirene di Cina, Taiwan e Corea del Sud.

India estenderà il supporto finanziario fino al 50% per i costi di realizzazione delle fab, destinati “ai candidati che risultano idonei e dispongono di tecnologie e capacità di realizzare progetti con così alti capitali e impiego di notevoli quantità di risorse”, ha riferito a settembre il Ministro dell’Elettronica e dell’Information Technology.

“Il Governo indiano”, ha spiegato ancora, “lavorerà a stretto contatto con i Governi degli Stati per istituire un centro di alta tecnologia con le infrastrutture necessarie in termini di terreno, livelli idrici, alimentazione elettrica di qualità, logistica ed ecosistema di ricerca, approvando le richieste di due fab per semiconduttori e due fab per display”.

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