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Plex diventa grande e va sul cloud

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Della famosa piattaforma di streaming multimediale Plex abbiamo già parlato diverse volte qui a Macitynet, con una recensione completa e anche qualche articolo relativamente all’installazione sui NAS da salotto.

Ma da ieri è online una importante novità: dopo un periodo di beta (iniziato lo scorso settembre, a cui anche Macitynet ha partecipato) è finalmente disponibile la versione cloud di Plex, in associazione ad alcuni dei più importanti servizi online come Dropbox, GoogleDrive e OneDrive (rimane escluso AmazonCloud Drive, dopo che durante la beta erano sorti alcuni problemi).

Plex, il cloud è il futuro

Passare al cloud per Plex significa inevitabilmente fare un passo importante in proiezione futura, in un mondo in cui gli utenti si slegano dai supporti fisici e adottano uno streaming reale e totale, una strada che inevitabilmente arriverà prima o poi per tutto.

Ma partiamo con calma e vediamo di che si tratta: Plex è una App che può essere installata su di un Mac o un PC, oppure un NAS (sono compatibili praticamente tutti i più famosi NAS, come abbiamo visto nei nostri test) e che sostanzialmente permette di catturare una o più cartelle di contenuti multimediali (Film, video, audio, musica e fotografie) e di lasciarle riprodurre in qualsiasi altro device.

In pratica, anche se il Mac o il NAS è lontano, possiamo visualizzarne il contenuto (trasmesso in streaming attraverso la rete locale o wireless) attraverso uno smartphone, tablet o consolle (grazie alle App) oppure via browser da altri Mac, PC o altri device che abbiano un semplice browser.

Una finestra di Plex Cloud, con evidenziato un Filmato: Plex ha recuperato, da solo attraverso internet, la copertina, la descrizione, i metadati del filmato e il giudizio di IMdB

Oltre a questo, Plex provvede in automatico a scaricare copertine, descrizioni, trailer, contenuti aggiuntivi e qualsiasi altro cosa la rete proponga per ogni Film, Telefilm o Musica.

Il servizio Plex Cloud offre le stesse prerogative di Plex, con l’unica differenza che non si installa su di un computer oppure un NAS, ma direttamente sui server di Plex, attingendo i contenuti dai servizi cloud.

Il vantaggio è che l’assenza di un supporto toglie di fatto il problema del costo fisico dei dischi e dei computer che utilizzano l’App server, non ci sono rischi di rotture, e nessun problema di rumorosità (che in salotto è una qualità molto apprezzata).

Gli svantaggi inevitabilmente sono il costo di un servizio cloud (circa un centinaio di Euro all’anno per 1TB di spazio su Dropbox e Google Drive), poco più della metà per 1TB OneDrive se si utilizza l’opzione Office365 Personal (con in più inclusa la possibilità di usare Office per Mac o PC) oppure Home.

É possibile ovviamente acquistare anche tagli maggiori di spazio.

Plex cloud, per molti ma non per tutti

L’App di Plex è disponibile per tutti gratuitamente e può essere installata senza nessun costo: per l’utilizzo delle App per il mobile è previsto un acquisto una tantum, mentre la fruizione via browser è gratuita.

In alternativa è disponibile una versione di Plex in abbonamento (Plex Pass), che permette l’utilizzo illimitato delle App per mobile (iOS e Android) più alcune caratteristiche avanzate.

Plex Pass è al momento necessario per l’utilizzo di Plex Cloud su qualsiasi piattaforma. Qui a Macitynet stiamo testando l’uso di Plex Pass sin dalla beta e a breve vi forniremo un report completo in una recensione dettagliata.

 

https://youtu.be/0Q6d-XAUXv0

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