Opinioni di larga insoddisfazione sulle vendite del ROKR giungono da oltreoceano dagli analisti di Bloomberg, attenti osservatori dei mercati finanziari.
“ROKR flop”, si potrebbe condensare, nello stringato slang degli sms, ma le cause che stanno portando ad un insuccesso meritano certamente più di due parole.
La prima colpa, ammette candidamente Ed Zander, CEO di Motorola, è stata quella di non specificare attentamente cosa si stesse vendendo: un telefono o un iPod?
Errore del marketing, quindi? Di sicuro sono già stati elaborati dei piani di riserva per correggere una campagna pubblicitaria allegra, giovanile, di grande impatto, ma poco chiara. Non tutti, infatti, avrebbero capito che il cellulare Motorola poteva contenere solo 100 canzoni, un numero addirittura più basso dell’iPod Shuffle da 512 MB.
E’ anche vero che magari qualche smanettone avrebbe potuto trovare il modo di eliminare questa limitazione, riprogrammando opportunamente il firmware del telefono (come va tanto di moda in questi ultimi tempi) ed utilizzando schede di memoria di dimensioni maggiori, ma francamente chi avrebbe intenzione di esporsi al rischio del danneggiamento del telefono o alla contestazione della violazione del contratto con la compagnia telefonica, quando allo stesso prezzo (249 $) l’iPod nano ne offre 1000, dieci volte in più?
Già la nascita del ROKR era stata viziata da quei malfunzionamenti tanto invisi all’utenza Apple, ben abituata da sempre a collegare i propri dispositivi al computer e vederli riconosciuti (e funzionanti) in un batter d’occhio. Malfunzionamenti che avevano costretto Cupertino al rapido rilascio di uno specifico aggiornamento correttivo, che certo non aveva fatto molto piacere ai primissimi acquirenti.
Un portavoce di Cingular, l’unico provider telefonico americano ad offrire il ROKR, dichiara di essere soddisfatto delle vendite, ma da Apple preferiscono non commentare.
Mentre il futuro di Motorola sembra molto movimentato, con il prossimo rilascio del successore del RAZR, altro cellulare di grande successo, e del servizio “iRadio” che consentirà di trasferire musica dallo stereo di casa o dall’autoradio della propria vettura al cellulare, invece, il presente sembra addensarsi di nuvole nere.
E’ di poco fa la notizia che la società di Schaumburg avrebbe citato in giudizio il suo ex-presidente e CEO, Mike Zafirovski, in procinto di trasferirsi a Nortel Networks.
Così facendo, Zafirovski violerebbe l’accordo di non-concorrenza, stipulato all’atto della sua entrata in Motorola, essendo Nortel una diretta antagonista della casa delle due ali. Se l’azione legale dovesse proseguire e Nortel perdesse, l’ex CEO dovrebbe attendere per almeno due anni prima di entrare nella nuova società . La posta in gioco è così alta che Nortel ha già proposto un accordo a Motorola per sanare la questione.
