“Non ha fatto in tempo ad uscire che già c’è un aggiornamento” – sghignazzano i maligni e gli incompetenti disfattisti, storcendo il viso, fingendo di non capire quali sono i tempi di preparazione per il lancio di un prodotto di tale importanza.
Nei primi giorni di agosto Mac OS X 10.2 era pressocché pronto: migliaia di CD già masterizzati, confezionati nelle loro scatole leopardate ed inviati in tutti i negozi del mondo in tempo per essere venduto nelle date prefissate.
E’ lapalissiano che la scoperta di un bug in alcune componenti non poteva in alcun modo interrompere questa catena di scadenze, per cui è stato procrastinato l’updater fin quando Jaguar non fosse effettivamente nei canali di vendita.
Anche questa volta, lo scarno readme, riporta una generica dicitura “previene accessi non autorizzati alle applicazioni, servers, ed al Sistema Operativo stesso”. E l’indicazione delle componenti aggiornate:
– SunRPC
– OpenSSL
– Security
Sulle apposite pagine web si possono leggere ulteriori informazioni e lo schema di verifica della “firma digitale” dell’aggiornamento, per essere sicuri della sua autenticità .
Come consueto l’updater è disponibile nelle due vie tradizionali: sia tramite l’automatismo di Software Update, oppure scaricandolo separatamente da un server sicuro di Apple.
L’applicazione dell’update richiede il riavvio della macchina.