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Procuratore: «Nel’iPhone di San Bernardino virus informatico per attaccare la contea»

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L’iPhone di San Bernardino sarebbe un specie di bomba cibernetica, una minaccia per la contea. La bizzarra affermazione si trova mell’amicus brief per la Corte, vergata dal Procuratore distrettuale Michael A. Ramos che in questo modo intende sollecitare la corte ad accettare le richieste dell’FBI

Tradotto in parole povere la prospettiva che, come scrive Ramos, il telefono possa contenere prove di “un agente patogeno cibernetico dormiente”, significa che l’iPhone 5c sarebbe stato in qualche modo utilizzato o utilizzabile per attaccare il sistema informatico della contea, di cui il terrorista  Syed Rizwan Farook era un dipendente, insomma nell’iPhone di Farook potrebbe esserci una sorta di virus informatico usato per accedere al network del Dipartimento per la Salute di San Bernardino.

Se questa ipotesi fosse vera, ci sarebbe la sezione 502 del codice penale a rafforzare la richiesta dell’FBI, che si occupa di manomissioni, interferenze, danni e accessi non autorizzati a sistemi informatici. In realtà non ci sono riferimenti a “cyber patogeni” nella sezione 502 del codice penale californiano ma in questo vi sono riferimenti a “computer contaminanti” indicati come “una serie d’istruzioni progettate per modificare, danneggiare, distruggere, memorizzare o trasmettere informazioni in un computer, un sistema di computer o una rete di computer senza l’intenzionalità o il permesso del possessore dell’informazione”.

Jonathan Zdziarski, un importante esperto in informatica forense che si occupa di iPhone, interpellato da Ars Technica ha bollato come assurdità le parole del procuratore: “Sta dicendo dentro all’iPhone potremmo trovarci un unicorno”; “il mondo non ha mai visto ciò che lui descrive essere presente in quell’iPhone ha detto ancora Zdziarski; “mi attenderei e chiederei prima di tali affermazioni, se può fare avere prove di ciò che dice” come ad esempio file di log che dimostrano i tentativi di accesso anomalo alla rete da parte di app ad hoc installate sul dispositivo di Farook. Zdziarski parla di amicus brief concepito semplicemente per fare agire la Corte in modo irrazionale, a favore dell’FBI.

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