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Samsung contro Apple, no al bando dei prodotti coreani negli USA

Nella vicenda Samsung contro Apple, arriva ancora un no ad Apple per la richiesta di bandire telefoni Samsung sul suolo americano. La porta alla domanda inoltrata da Cupertino in conseguenza delle note vicende legali, è stata chiusa dal giudice Koh, lo stesso magistrato che aveva decretato il pagamento di circa un miliardo di dollari di datti da parte di Samsung per avere “copiato” le idee di Apple nel campo degli smartphone.

La richiesta di Apple parte dal riconoscimento che tre brevetti, “pinch to zoom”, “double tap to zoom” e “Snap back”, stati copiati da Samsung e usati in 23 prodotti che secondo i legali dell’azienda di Cook dovevano essere quindi ritirati dal mercato americano. Secondo Koh, Apple non sarebbe  però stata in grado di provare con sufficiente puntualità la necessità di procedere con questa disposizione, sopratutto, ha detto la corte: «Apple non è riuscita a provare che i tre brevetti al centro dell’appello (e che la corte ha sentenziato essere stati infranti da Samsung Ndr) sono in grado di spingere la domanda dei consumatori a favore di Samsung».

Apple aveva anche provato a convincere la giudice usando un sondaggio dal quale emergeva che i clienti amano quelle funzioni presenti in iPhone e, secondo Apple, illecitamente nei Samsung e che quindi si tratta effettivamente di un fattore di vendita. Ma il giudice ha obiettato che il sondaggio non dimostra che le funzioni oggetto del brevetto hanno qualche ricaduta sul prezzo e non prova che le funzioni hanno un significante effetto sulla domanda.

Il no di Koh fa seguito ad una precedente ed identica sentenza, che però la corte d’appello, cui si era rivolta Apple, aveva invitato a riconsiderare lo scorso novembre.

In ogni caso la schermaglia, anche se vinta da Apple, non avrebbe avuto un grande effetto pratico. La stragrande maggioranza dei dispositivi non è più disponibile sul mercato e probabilmente anche gli avvocati di Apple non hanno giocato su di essa molte carte. Quel che darà più fastidio alla Mela è l’impossibilità di avere un importante precedente da brandire nel contesto del prossimo processo, quello che si sta per aprire e durante il quale saranno in discussione prodotti di recente generazione. Avere ottenuto un bando per prodotti più vecchi, avrebbe instillato, come dice Samsung, incertezza e dubbio nei clienti (soprattutto negozianti e distributori) che si apprestano ad introdurre sul mercato dispositivi ancora in arrivo.

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