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Samsung riduce automaticamente le prestazioni di migliaia di app all’insaputa dell’utente

Samsung sfrutta meccanismi di throttling, prevendo nel sistema operativo una lunga serie di app rallentate di proposito, escludendo da questo sistema le app usate per i benchmark (es. Geekbench e Antutu).

Stando a quanto riferisce il sito Android Authority, un utente su Twitter ha compilato un elenco di 10.000 app che Samsung limita automaticamente di proposito su vari dispositivi (non sulla lineup Galaxy S22).

L’elenco include principalmente giochi ma ci sono anche nomi quali Microsoft Office, Netflix, Google Keep, TikTok e altre ancora, incluse app sviluppate dalla stessa Samsung, come ad esempio Samsung Cloud e persino il dialer telefono precaricato sui telefoni del produttore sudcoreano.

Uno YouTuber coreano ha provato a rinominare alcune app per le quali non sono previsti limitazioni ottenendo risultati inferiori con i benchmark. Con il benchmark “Wild Life Extreme” ha ottenuto un punteggio di 2618; rinominando l’app (per ingannare il sistema) ha ottenuto un risultato decisamente inferiore: 1141 punti, circa il 56% in meno.

Samsung riduce automaticamente le prestazioni di migliaia di app all’insaputa dell’utente

Lo scorso anno anche nel firmware di smartphone quali OnePlus 9 e OnePlus 9 Pro era stato identificato un meccanismo di throttling; dopo varie polemiche, OnePlus aveva annunciato una novità per OxygenOS (l’interfaccia degli smartphone), prevedendo una opzione per consentire all’utente di decidere se consentire al software di sistema se ottimizzare le prestazioni automaticamente oppure no.

Il perché i produttori decidono di ridurre automaticamente le prestazioni è probabilmente una scelta fatta per ridurre il consumo della batteria ed evitare il riscaldamento quando si attivano i core a piena potenza. Il problema è che l’utente dovrebbe essere informato: toccherebbe a quest’ultimo decidere se attivare o no meccanismi di throttling; il fatto che questi meccanismi non vengono attivati quando sono in esecuzione app di benchmark è paragonabile secondo alcuni dipendenti Samsung al Dieselgate di Volkswagen, con la falsificazione delle emissioni di automobili munite di motore diesel del gruppo Volkswagen,  vetture che erano in grado di ridurre le emissioni a scapito di altre prestazioni durante i test di omologazione, migliorando le prestazioni a scapito dei vincoli ambientali durante il normale funzionamento.

La manipolazione del sistema, con i risultati dei benchmark che cambiano nel momento in cui il telefono sono sottoposti ai test, è un comportamento scorretto e pare che Lee Jae-yong, il vice presidente di Samsung, abbia disposto un’indagine.

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