Secondo il giudice Apple, facendo probabilmente riferimento alla vicenda di QT su Windows, è stata indotta ad abbandonare alcune tecnologie e iniziative di mercato. In aggiunta a ciò Microsoft ha operato in maniera da togliere visibilità a Netscape nel sistema operativo MacOs così da sminuire la sua immagine di prodotto multipiattaforma. Questa operazione sarebbe stata attuata minacciando di non produrre più Microsoft Office se Apple non avesse usato Internet Explorer come browser predefinito.
Questi accenni si sommano alle dichiarazioni che Ave Tevanian, a capo del settore software di Apple, aveva rilasciato nel corso del processo. Allora il manager aveva chiaramente detto che Microsoft in più occasioni aveva minacciato la società di Cupertino di non sviluppare più Office se Internet Explorer non fosse diventato il browser di default di MacOs. In aggiunta a ciò Tevanian fece cenno ad alcuni incontri tra Microsoft e Apple nel corso dei quali la società d Redmond chiese più volte la cancellazione dei progetti di QT per Windows.
Ce n’è dunque abbastanza per lascia supporre che a Cupertino nessuno si stia disperando per il verdetto d Jackson, questo nonostante Microsoft sia tra gli investitori di Apple.
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Sentenza contro Microsoft: Apple non commenta
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