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Sfocatura Obiettivo, la prova della funzione Google Fotocamera per Android

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Google ha rilasciato la sua nuova app Google Fotocamera, disponibile per tutti i dispositivi Android 4.4 e superiori, che include in particolare la funzione Sfocatura Obiettivo, la principale novità di questa nuova versione. Le peculiarità di Sfocatura Obiettivo sono due: la possibilità ottenere un effetto sfocato intenso e la possibilità di poter modificare il punto di messa a fuoco dopo lo scatto. Abbiamo testato Sfocatura Obiettivo su Nexus 5 ed ecco la nostra prova.

Effetto sfocato

Uno delle differenze fino ad oggi incolmabili fra le fotocamere digitali e gli smartphone è legata alle dimensioni: le necessità di mantenere profili sottili per gli smartphone impedisce ai produttori di usare sensori di dimensioni generose e di conseguenza obiettivi ad essi adeguati. Questa caratteristica si traduce nell’impossibilità ottenere un bokeh (un effetto sfocato) interessante, se non scattando immagini a soggetti a distanza molto ravvicinata, ottenendo comunque risultati inferiori da quelli di una buona fotocamera compatta e decisamente lontani da quelli di una DSLR o mirrorless.

I produttori oggi stanno tentando di sopperire a queste lacune imposte dall’architettura hardware, via software, utilizzando metodologie o algoritmi che simulano l’effetto sfocato e lo riproducono sull’immagine. Sfocatura Obiettivo assolve proprio a questo compito: l’utente dovrà aprire l’applicazione e selezionare Sfocatura Obiettivo, quindi procedere ed effettuare lo scatto al soggetto prescelto. Google consiglia di scattare immagini ad un soggetto entro i due metri di distanza per ottenere risultati migliori. Appena scattato sarà necessario muovere il dispositivo lentamente verso l’alto, per consentire una mappatura più precisa dell’immagine. L’applicazione elaborerà poi l’immagine secondo il suo algoritmo e una volta completata sarà possibile scegliere anche l’intensità della sfocatura, simulando così l’effetto di bokeh di una lente con ampia apertura e di un sensore più generoso.

Lo scatto originale privo di sfocatura
Lo scatto originale privo di sfocatura
Ecco l'effetto bokeh, che simula una ridotto profondità di campo nitido. In quest'immagine l'effetto è più che accettabile, sebbene non perfetto.
Ecco l’effetto bokeh, che simula una ridotto profondità di campo nitido. In quest’immagine l’effetto è più che accettabile, sebbene non perfetto.
Con la sfocatura massima si evidenziano le irregolarità della simulazione, irregolarità che non sarebbero presenti con uno scatto "reale" e non simulato.
Con la sfocatura massima si evidenziano le irregolarità della simulazione, irregolarità che non sarebbero presenti con uno scatto “reale” e non simulato.

Messa a fuoco a post scatto

Oltre a scegliere l’intensità della sfocatura, Sfocatura Obiettivo permette poi di scegliere dopo lo scatto anche il punto di messa a fuoco. Se immaginiamo di aver scattato un’immagine con il soggetto principale in primo piano e ci accorgessimo solo successivamente di un elemento di interesse sullo sfondo dell’immagine, potremo decidere di sfocare il soggetto in primo piano e mettere a fuoco l’elemento di interesse sullo sfondo.

Si tratta di un’operazione impossibile con una fotocamera tradizionale, ma fattibile con fotocamere plenottiche, come l’ormai popolare Lytro, che ha fondato la sua notorietà su questa caratteristica. Ancora una volta l’effetto ottenuto da Sfocatura Obiettivo è in questo caso simulato, di derivazione software e non frutto dell’hardware, come invece accade per la Lytro. Una volta effettuato lo scatto, sarà quindi possibile scegliere dove posizionare il campo nitido semplicemente con un tap nel punto in cui vorremo la maggior nitidezza possibile. Un’opportunità che garantisce una maggior potenzialità espressiva delle immagini e che permette anche di poter recuperare immagini apparentemente sfocate.

In quest'immagine la messa a fuoco è sul tulipano in primo piano
In quest’immagine la messa a fuoco è sul tulipano in primo piano
In questa seconda immagine abbiamo spostato la messa a fuoco sulla pianta in secondo piano
In questa seconda immagine abbiamo spostato la messa a fuoco sulla pianta in secondo piano
In questa terza e ultima immagine la messa a fuoco è sulla casa e sullo sfondo
In questa terza e ultima immagine la messa a fuoco è sulla casa e sullo sfondo

Performance e conclusioni

La app è semplice da usare, con opzioni a dire il vero non particolarmente numerose ed essenziali; Sfocatura Obiettivo richiede però un buona luminosità ambientale per poter ottenere risultati ottimali; inoltre, dopo lo scatto, è necessario spostare lo smartphone lentamente per consentire la cattura completa dell’immagine, condizioni che rendono difficile se non impossibile ottenere risultati in scarsità di luce o con soggetti in movimento. Inoltre nel complesso la sfocatura simulata è sicuramente migliore rispetto ai risultati ottenuti con uno scatto tradizionale, ma in alcuni casi l’artificialità dell’effetto risulta evidente e distante da un bokeh reale.

L'essenziale interfaccia di scatto
L’essenziale interfaccia di scatto
Una volta scattatto il fotogramma, sarà necessario scorrere il dispositivo verso l'alto non troppo velocemente
Una volta scattatto il fotogramma, sarà necessario scorrere il dispositivo verso l’alto non troppo velocemente
Uniche due opzioni disponibili sono la griglia di composizione per terzi e la possibilità di usare la fotocamera frontale
Uniche due opzioni disponibili sono la griglia di composizione per terzi e la possibilità di usare la fotocamera frontale

Aldilà di queste problematiche,  si tratta indubbiamente di un grande passo in avanti per tutti gli amanti della fotografia: Sfocatura Obbiettivo non è una novità e diversi produttori (Nokia, LG e HTC) ci hanno già pensato, sfruttando metodologie diverse per ottenere uno stesso risultato; con Sfocatura Obiettivo, però, Google regala la possibilità di ottenere gli stessi effetti innovativi a tutti i possessori di qualunque smartphone Android con sistema operativo versione 4.4 o successive.

Inoltre, seppure non paragonabile ad un effetto ottico reale, le funzionalità di Sfocatura Obiettivo sono indubbiamente un tangibile passo in avanti non solo per le possibilità e le capacità espressive dell’utente, ma rappresentano ulteriore assottigliamento nelle differenze di performance fra fotocamere digitali e smartphone: basti pensare che effetti bokeh significativi non possono essere ottenuti con la maggior parte delle fotocamere compatte mentre la messa a fuoco a posteriori non può essere ottenuta con nessuna fotocamera digitale, eccetto Lytro. È molto probabile che Apple introdurrà una funzionalità simile nella prossima versione del suo iPhone.

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