Tim Cook ha fatto il suo tempo. È l’opinione degli analisti di LightShed Partners, Walter Piecyk e Joe Galone, espressa in una nota inviata ai loro clienti e giunta dopo l’annuncio del pensionamento di Jeff Williams, COO e numero 2 di Apple.
La ragione addotta da Piecyk e Galone per invitare Tim Cook a rinunciare è nella formazione di Cook: “Era il CEO giusto all’epoca della sua nomina – scrivono – e nel corso degli anni ha fatto un ottimo lavoro, ma è ora di un cambiamento più dirompente. Cook è stato formato sulla logistica, ora c’è bisogno di qualcuno focalizzato sul prodotto”.
“I ritardi sull’AI potrebbero modificare radicalmente la traiettoria a lungo termine della società e la sua capacità di crescita”, scrivono Piecyk e Galone. “L’AI trasformerà il settore in tutta l’economia globale e Apple rischia di diventare una delle sue vittime”.
Le azioni di Apple da qualche tempo sembrano in affanno rispetto a nomi quali Microsoft e Meta, e la colpa da molti è attribuita al ritardo con il quale Cupertino sta abbracciando l’intelligenza artificiale.

Negli scorsi anni diverse persone hanno fatto riferimento a Williams come uno dei possibili successori di Cook, ma in realtà la sua età, simile a quella di Cook, rendeva il suo profilo improbabile.
Ora al ruolo potrebbe aspirare John Ternus. Arrivato nel Product Design team di Apple nel 2001, Ternus è vice president of Hardware Engineering dal 2013. Prima di arrivare a Cupertino, ha lavorato come ingegnere meccanico per Virtual Research Systems; ha conseguito una laurea in Mechanical Engineering presso l’Università della Pennsylvania.
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