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Speranze e aspettative per l’evento Apple del 10 Settembre: il pragmatismo al comando

Come quando sta per arrivare Babbo Natale, i bambini e le bambine buone sognano che i loro desideri si avverino. E che un Tim Cook con la barba bianca porti loro l’oggetto del desiderio del momento.

Ma a ottenere ciò che desiderano non sono tanto le bambine e i bambini veramente buoni, quanto quelli più realisti e sintonizzati sulle economie di scala delle componenti più avanzate made in China e sui ghiribizzi del design e le traiettorie del marketing di Cupertino.

Facciamo dunque un esercizio di realismo machiavellico e andiamo a vedere il futuro con gli occhi del passato, seguendo non soltanto i rumors ma anche la logica che accompagna le scelte di Cupertino e che è dettata da vari fattori tra i quali l’evoluzione della tecnologia e il suo tasso di maturazione. Perché Apple fa degli “strappi”, delle fughe in avanti – come è successo con il primo iPhone e poi di nuovo con gli iPhone X – ma è poi vincolata come tutti a seguire le logiche del mercato e le possibilità di evoluzione che questo le consente soprattutto da un punto di vista tecnologico.

Apple dunque non mette il 5G in questa nuova generazione di telefoni, che saranno tre e saranno divisi in due fasce: “economico” e “Pro” (chi scrive spera sempre che si passi al cavetto Usb-C per questo secondo livello) divisi a loro volta in “normale” e “max con pennino”.

I telefonini porteranno varie novità ma non quelle più di peso che fanno una discontinuità e che arriveranno tra un anno esatto: la versione fine 2020 sarà infatti quella 5G con riconoscimento delle impronte digitali sotto lo schermo e varie altre cose. Non ancora “pieghevoli” ma forse qualcosa nel fattore di forma del 2020 ci sarà. In quello del 2019 no.

I nostri iPhone del momento saranno telefoni d’ordine, molto regolari, potenti sicuramente (con il nuovo chip A13 che secondo chi scrive sarà il candidato nella versione A13X per un primo MacBook molto leggero e non più Intel) dotati di un apparato di fotocamere rinnovato e aumentato ma forse non ancora 3D e non ancora rivoluzionario. Apple insomma continuerà a giocare il gioco che giocano tutti, da Samsung a OnePlus passando per Huawei, Oppo, Xiaomi e arrivare fino a Motorola e Nokia.

Il pragmatismo al comando: ecco cosa farà Apple martedì prossimo

Il telefono low cost, il nuovo SE, che convince per dimensioni e prezzo, arriverà? Certamente, ma sempre nel 2020. Anche quella partita non è per oggi. Sarà una specie di iPhone 8 (e non più un iPhone 6) che però diventerà interessante a quei milioni di persone che non vogliono o non possono spendere molto in un cellulare ma non per questo vogliono privarsi di un iPhone.

Sono queste alcune delle ragioni per le quali molto osservatori giurano e spergiurano che questo keynote sarà profondamente noioso e che Apple farà una stecca clamorosa, tirandosi addosso una ondata di critiche. Ci saranno miglioramenti nella qualità delle foto – soprattutto per la notte – e nella realtà aumentata, migliore resistenza all’acqua, vetri più tosti, un nuovo modo di caricare le AirPods direttamente dal telefono. Insomma, tante di quelle cose che fanno pensare che i telefoni del 2019 saranno i migliori iPhone di sempre pur essendo i meno rivoluzionari da almeno quattro anni. Ma su questo speriamo di essere smentiti dai fatti.

E poi ci sarà una nuova generazione di orologi di Apple, che introdurranno nuovo titanio e nuova ceramica per la scocca, più autonomia, sensoristica migliorata ma sostanzialmente nessun cambiamento estetico.

C’è la possibilità di una nuova Apple Tv, che “balla” tra questo evento tutto iPhone e quello tutto iPad e altro che arriverà a ottobre. Oppure i due eventi verranno fusi per non farci perdere troppo la pazienza e diventeranno un unico grande evento di novità minori (gli iPad di dopodomani saranno esteticamente uguali all’attuale generazione, con processori più potenti, sensori migliorati, schermi migliorati ma sostanzialmente la stessa minestra, a parte un aumento di dimensione dell’iPad base che passa da 9,7 a 10,2 pollici probabilmente).

Il pragmatismo al comando: ecco cosa farà Apple martedì prossimo

A tutto questo si dovrebbe aggiungere anche un evento dedicato ai MacBook, con l’arrivo dei MacBook Pro da 16 pollici, cioè la versione dei 15 attuali ripensata e con cornici tagliate via. Si tratta di un bel mix di prodotti, con l’aggiunta delle famose “Apple Tags” per non perdere più nessun oggetto.

Va capito come Tim Cook vuole modulare la presentazione anche di queste cose – e di altri servizi che sono arrivati a maturità, come Arcade per i videogiochi e la Apple Tv+. Dove metterli? Metà a settembre e metà a ottobre? Tutto a settembre sembra improbabile, perché ci sono troppe cose, ma è anche vero che la parte iPhone quest’anno non è fortissima. Pesa però la metà del fatturato (dai due terzi) e quindi va messa comunque ben in evidenza.

Vedremo, la strada più probabile è che vengano mantenuti i due eventi nei due mesi, ma senza troppa aspettativa per una rivoluzione. Piuttosto, questo sarà un finale di anno centrato sul termine “evoluzione”: che poi, lasciatemelo dire, dal punto di vista tecnologico e qualitativo sono i migliori, a scapito della parte più modaiola, ma pazienza.

Macitynet seguirà l’evento di presentazione del 10 Settembre 2019 con la sua ormai classica – ultra -ventennale diretta.

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