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Studio Display smontato è una prodezza di ingegneria

Apple si distingue ancora una volta per soluzioni hardware ricercate e sofisticate: lo svela il monitor Studio Display smontato. iFixit – azienda specializzata nella vendita di parti di ricambio – e nota per i suoi “teardown” (lo smontaggio di vari prodotti), ha completato lo smontaggio di Studio Display di Apple, monitor che vanta un display Retina 5K (5.120 x 2.880 pixel a 218 dpi) da 27″, videocamera con ultra-grandangolo da 12MP, sistema a sei altoparlanti con supporto audio spaziale, una porta Thunderbolt e hub con tre porte USB‑C downstream (fino a 10 Gbps) per dischi esterni, periferiche e connessione in rete.

Per la gestione dei vari elementi, Apple ha sfruttato un SoC A13, lo stesso che troviamo su iPhone 11 o iPad 9. È in pratica un computer ridotto ai minimi termini ed evidente al punto che, durante lo smontaggio, iFIxit ha chiesto agli utenti di indicare quale fosse lo Studio Display e quale l’iMac da 24″ smontato, e molti utenti hanno indicato la risposta sbagliata.

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Chi non conosce il prodotto, e osserva distrattamente, potrebbe avere l’impressione di avere a che fare con un iMac da 27″ con CPU Intel. Anche l’apertura avviene togliendo il vetro frontale, fondamentale per accedere all’interno, alla stregua di quanto avviene con gli iMac.Il SoC A13 è collocato su una scheda indipendente; la fotocamera frontale sembra molto simile a quella di iPhone 11 e anche le caratteristiche tecniche sembrano identiche.

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La maggior parte dello spazio interno è occupato da due elementi: l’alimentatore con il suo ampio sistema di raffreddamento e i subwoofer dell’impianto audio. iFixit ritiene che Apple abbia dedicato molto tempo alla creazione dell’alimentatore interno ultrasottile (separabile in due schede), soluzione più completa e costosa di quanto fatto con iMac 24″ che sfrutta una soluzione più semplice (un alimentatore esterno). È stato inoltre necessario prevedere un ampio sistema di raffreddamento, utile (ma non fondamentale) anche per raffreddare l’A13.

L’audio si apprezza particolarmente per via della tecnica consolidata di Apple di poggiare due blocchi di speaker ai lati (lo stesso sistema che da anni abbiamo visto sull’iMac), permettendo di ottenere bassi profondi e suoni senza causare vibrazioni al display. Gli speaker sono incollati sulla scocca, elemento negativo dal punto di vista della riparazione ma solo una complicazione (è ad ogni modo possibile effettuare degli interventi).

Interessante la possibilità di rimuovere il connettore Thunderbolt e le porte USB-C sul retro, permettendo all’occorrenza di sostituire questi elementi, senza dover cambiare lo schermo completo. Il monitor è stato presentato in contemporanea con Mac Studio.

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