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Tutti gli annunci Apple alla WWDC, dal nuovo design all’iPad quasi Mac

Apple ha presentato il più ampio ridisegno software della sua storia, con l’obiettivo di rendere l’intera linea di dispositivi più coerente e funzionale. Un rinnovamento estetico profondo, che abbraccia iPhone, iPad, Mac, Apple Watch, Apple TV e Vision Pro, ma che non ha riservato sorprese.

Di novità inattese ce ne sono state pochissime: l’introduzione del nuovo linguaggio visivo Liquid Glass era ampiamente anticipata, e anche l’intelligenza artificiale è rimasta nei binari previsti, con funzioni già ventilate nei mesi scorsi e un’integrazione ancora molto prudente rispetto alla concorrenza.

Il tono generale dell’evento ha confermato la linea di prudenza di Apple, già chiara nelle settimane precedenti in particolare sul mondo dell’Ai

Addio ai numeri di versione: arrivano i sistemi “26”

Il cappello a tutto è il cambio di numerazione dei sistemi operativi. Apple abbandona la vecchia logica sequenziale (iOS 17, macOS 14, iPadOS 18…) e introduce una nomenclatura basata sull’anno: si parte da iOS 26, iPadOS 26, macOS 26 “Tahoe”, watchOS 26 e così via.

Una scelta razionale, che punta a semplificare la comunicazione e ad allineare i nomi su tutte le piattaforme, ma che non ha sorpreso nessuno. Le indiscrezioni su questo cambiamento circolavano da qualche giorno, e la conferma è arrivata senza enfasi.

Una mossa che rende più facile capire a quale generazione appartiene un sistema, soprattutto ora che i dispositivi condividono sempre più spesso codice, interfacce e funzionalità comuni.

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Liquid Glass: un’interfaccia che unifica tutto

Al centro della WWDC 2025 c’è Liquid Glass, il nuovo linguaggio visivo che ridisegna le interfacce di tutti i sistemi operativi Apple, altro elemento unificante “inter piattaforma” quanto i nomi.

Si tratta della trasformazione estetica più ampia mai attuata da Cupertino: trasparenze, effetti tridimensionali, elementi fluttuanti e bordi più morbidi si estendono in modo coerente su iOS, iPadOS, macOS, watchOS, tvOS e visionOS.

Apple descrive Liquid Glass come un design “più dinamico” rispetto al precedente, capace di adattarsi meglio al contesto e di dare una sensazione di continuità tra app e sistema. A livello pratico, questo si traduce in widget ridisegnati, notifiche sospese più leggere, barre degli strumenti semitrasparenti, nuovi sfondi e menu che richiamano visivamente l’ambiente 3D di visionOS.

Nonostante l’impatto visivo, anche questa novità era stata ampiamente anticipata nei giorni che hanno preceduto l’evento. Liquid Glass era atteso e riconoscibile, soprattutto perché già presente – in forma che potremmo definire prototipale – nel sistema operativo del visore Vision Pro.

L’interfaccia non è la stessa del visore, ma l’ispirazione è diretta: del resto Menù semitrasparenti e elementi attraverso i quali è possibile veder sono una necessità per questo dispositivo.

Tutti i sistemi operativi, incluso tvOS e CarPlay, hanno la nuova interfaccia, Non riproporremo quindi l’argomento in ogni capitolo.

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Apple Intelligence: traduzione al centro, tutto il resto è rifinitura

Apple ha ampliato Apple Intelligence con nuove funzioni disponibili su iPhone, iPad, Mac, Apple Watch e Vision Pro, puntando sull’integrazione sistemica più che su novità spettacolari.

La più rilevante è Live Translation, la traduzione in tempo reale integrata direttamente in Messaggi, FaceTime e Telefono: i messaggi vengono tradotti man mano che si scrivono, le videochiamate mostrano sottotitoli in diretta e le chiamate vocali possono essere tradotte mentre si svolgono, mantenendo l’elaborazione interamente sul dispositivo.

Le altre aggiunte potenziano funzioni già note: Visual Intelligence permette ora di agire su ciò che appare sullo schermo (come cercare oggetti in app come Google o Etsy, o creare eventi da un messaggio con data e ora), mentre Image Playground consente di generare immagini con più stili – anche tramite ChatGPT – e i Genmoji possono essere combinati e modificati in modo più flessibile.

Apple ha anche aperto ai developer l’accesso diretto al modello linguistico on-device, usabile per automatizzare azioni o creare esperienze più intelligenti all’interno delle app. Queste API, insieme al supporto per l’app Comandi, segnano un’estensione dell’AI nel tessuto operativo, ma sempre in modo controllato e opt-in.

Proprio l’app Comandi (Shortcuts) diventa più potente: ora può sfruttare azioni intelligenti basate su Apple Intelligence, come riassumere testi con gli strumenti di scrittura o creare immagini con Image Playground. Gli utenti possono costruire scorciatoie che attingono direttamente ai modelli AI di Apple, sia in locale sia tramite Private Cloud Compute, senza compromettere la privacy. È anche possibile collegare risposte generate da ChatGPT per alimentare le scorciatoie: ad esempio, uno studente può creare un flusso che confronta la trascrizione di una lezione con i propri appunti e segnala i punti mancanti.

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Foundation Models: l’AI di Apple diventa accessibile agli sviluppatori

Apple apre ufficialmente l’accesso al modello linguistico alla base di Apple Intelligence. Grazie al nuovo Foundation Models framework, gli sviluppatori potranno integrare funzioni intelligenti direttamente nelle proprie app, sfruttando l’inferenza AI sul dispositivo, senza costi di utilizzo e senza dipendenza dal cloud.

Questo significa che app educative potranno generare quiz personalizzati partendo dagli appunti di uno studente, o che app outdoor potranno offrire ricerche in linguaggio naturale anche in assenza di connessione. Il tutto nel rispetto della privacy dell’utente, perché l’elaborazione avviene localmente.

Il framework è nativamente supportato da Swift e, secondo Apple, bastano tre righe di codice per richiamare le funzionalità principali del modello. Include strumenti integrati per guided generation, tool calling e altro ancora, permettendo agli sviluppatori di portare l’intelligenza generativa dentro le app già esistenti in modo diretto e sostenibile.

iOS 26: un volto tutto nuovo

Con iOS 26, Apple porta su iPhone tutte le novità estetiche e funzionali annunciate alla WWDC, ma senza rivoluzioni profonde: la struttura resta familiare: chi usa già iOS si ritroverà subito a casa.

L’app Telefono è la più rinnovata da anni: ora mostra contatti, chiamate recenti e segreteria in un’unica vista scorrevole, con una nuova barra flottante per accedere rapidamente alla tastiera e ai preferiti. Tra le funzioni inedite c’è Hold Assist, che consente al sistema di restare in attesa al posto dell’utente, silenziando la musichetta finché non risponde un operatore.

L’app Messaggi guadagna la possibilità di cambiare lo sfondo delle chat di gruppo, lanciare sondaggi tra partecipanti e filtrare automaticamente i mittenti sconosciuti in una sezione separata. Arrivano anche i Genmoji, emoji generate combinando quelle esistenti o create direttamente con ChatGPT. Per chi comunica in lingue diverse, le traduzioni live funzionano direttamente nella chat, mentre FaceTime offre trascrizioni e sottotitoli in tempo reale.

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Sul fronte AI, nessuna sorpresa: le funzionalità di Apple Intelligence si integrano ma restano circoscritte, con l’assistenza alla scrittura, la generazione di immagini tramite Image Playground e la nuova funzione Visual Intelligence, che consente di analizzare e cercare contenuti partendo da uno screenshot.

Chiude il quadro la nuova app Giochi, che raccoglie in un unico spazio tutti i titoli installati, i giochi Apple Arcade e le sfide tra amici. Apple Maps introduce suggerimenti sui percorsi abituali, e Wallet guadagna il supporto per ID digitali personalizzati e carte d’imbarco aggiornabili in tempo reale.

iPadOS 26: l’iPad si avvicina un po’ al Mac

Con iPadOS 26, Apple prosegue nella direzione già tracciata negli anni scorsi: rendere l’iPad un dispositivo sempre più versatile e vicino all’esperienza desktop. Pur mantenendo la sua identità touch-first. Il nuovo sistema mira soprattutto a chi usa l’iPad per lavorare o creare.

La principale novità è il nuovo sistema di gestione delle finestre: le app possono ora essere ridimensionate, affiancate, spostate in zone diverse dello schermo o temporaneamente messe da parte, con un’interfaccia che richiama sempre più da vicino quella di macOS. Apple ha anche aggiunto una barra dei menu in stile desktop, pensata per essere usata sia con trackpad che con Apple Pencil.

Arriva inoltre una nuova app Anteprima, portata da macOS a iPad, che permette di aprire, annotare e modificare PDF in modo nativo, sfruttando Apple Pencil. L’app File è stata ridisegnata con una vista a elenco più leggibile, e ora consente di impostare app predefinite per l’apertura dei file: ad esempio, aprire un’immagine direttamente in Photoshop invece che nell’app Foto.

Le funzioni di Apple Intelligence sono pienamente disponibili anche su iPad, con Image Playground, Genmoji, Visual Intelligence e assistenza alla scrittura. Per i content creator, c’è anche una novità dedicata: si possono registrare vocali “da studio” con AirPods direttamente su iPad, premendo e tenendo premuto sugli auricolari per avviare o interrompere la registrazione. Inoltre, il sistema supporta ora la registrazione video locale durante le videochiamate, pensata per chi fa podcast di gruppo o lavora da remoto.

macOS 26 “Tahoe”: nuovo nome, stessa direzione

Su Mac, Apple introduce macOS 26 “Tahoe”, proseguendo la tradizione dei nomi ispirati alla California ma cambiando radicalmente il sistema di numerazione.

Anche qui nessuna rivoluzione funzionale, ma un raffinamento di ciò che già esiste. Spotlight, ad esempio, diventa più potente e contestuale, capace di eseguire scorciatoie intelligenti basate su Apple Intelligence direttamente dalla ricerca enormemente potenziata, oppure di accedere allo storico degli appunti senza aprire altre app.

Debutta su Mac anche la nuova app Telefono: grazie alla continuità, consente di gestire chiamate, contatti e segreteria direttamente dal desktop, con il supporto a Hold Assist e integrazione completa con i dispositivi mobili dell’utente.

Per chi lavora con l’automazione, l’app Comandi diventa il ponte tra macOS e Apple Intelligence: è ora possibile creare flussi che usano i modelli linguistici on-device per sintetizzare testi, generare immagini o avviare azioni complesse, mantenendo privacy e velocità. Queste funzioni sono disponibili solo su Mac con chip Apple Silicon.

watchOS 26: piccoli cambiamenti, focus sull’allenamento

Con watchOS 26, Apple non stravolge l’esperienza d’uso dell’Apple Watch ma introduce alcune funzioni mirate, soprattutto per chi lo utilizza in ambito sportivo.

La novità principale si chiama Workout Buddy: un sistema di coaching in tempo reale che sfrutta i dati storici dell’utente — come battito cardiaco, ritmo, distanza e progressi nei vari allenamenti — per generare suggerimenti motivazionali durante l’attività. I messaggi vocali sono sintetizzati da un nuovo modello text-to-speech, costruito a partire dalle voci di veri trainer di Apple Fitness+.

Workout Buddy, per ora esclusivamente in inglese, funziona con auricolari Bluetooth collegati all’orologio, ma richiede la presenza di un iPhone compatibile con Apple Intelligence nelle vicinanze. È supportato nei principali tipi di allenamento: corsa, camminata, bici, HIIT e forza.

Apple ha anche aggiornato lo Smart Stack, che ora tiene conto della posizione e della routine dell’utente per suggerire widget contestuali: ad esempio, entrando in palestra può comparire automaticamente il pannello Allenamento.

Vision Pro, tvOS e AirPods: aggiornamenti mirati per completare l’ecosistema

La WWDC 2025 si è chiusa con una serie di aggiornamenti distribuiti sui dispositivi che, pur non essendo centrali nel mercato Apple, rappresentano ormai nodi fondamentali del suo ecosistema. Vision Pro, Apple TV e AirPods ricevono funzionalità in linea con la strategia della casa madre: più coerenza, più personalizzazione, più intelligenza contestuale.

Con visionOS 26, il visore Apple riceve il supporto ai nuovi spatial widgets, elementi interattivi posizionabili liberamente nello spazio reale e mantenuti stabili nel campo visivo. Sono disponibili sia per le app Apple che per le terze parti, tramite l’app dedicata Widgets.

A questi si aggiungono le spatial scenes, che trasformano le foto in ambienti animati e tridimensionali grazie all’intelligenza artificiale, rendendo più immersiva la consultazione di ricordi o contenuti online. Importante anche l’introduzione dell’eye-scrolling per navigare documenti e pagine solo con lo sguardo, e il supporto ai controller PlayStation VR2, che estende in modo concreto il potenziale ludico del visore.

Su tvOS 26, l’interfaccia si rinnova con il design Liquid Glass e un’impostazione visiva più cinematografica. La nuova funzione Profili permette a ogni utente di avere suggerimenti e cronologia personalizzati su Apple TV+. Inoltre, Apple Music su Apple TV introduce una modalità karaoke che consente di cantare seguendo il testo a schermo, utilizzando l’iPhone come microfono wireless.

Gli AirPods ricevono un aggiornamento firmware significativo. La prima novità è il controllo remoto della fotocamera: si potranno scattare foto o avviare registrazioni video premendo lo stelo degli auricolari, sia su iPhone che su iPad, e potenzialmente anche in app di terze parti. Pensata per creator e utenti social, questa funzione sfrutta l’integrazione tra hardware e software in chiave pratica.

L’altra novità è la registrazione audio in qualità “studio”, che migliora la resa di voce e suoni in contesti come podcast, interviste e video, anche in ambienti rumorosi. Il miglioramento audio riguarda anche chiamate, FaceTime, dettatura in Messaggi, Memo Vocali e app di videoconferenza compatibili. Tutto sarà distribuito con i nuovi sistemi operativi e sarà disponibile su AirPods 4, AirPods 4 con ANC e AirPods Pro di seconda generazione.

C’è anche la prevista funzione di rilevamento del sonno con spegnimento automatico, ma non la funzione “interprete”.

Disponibilità: le beta da subito, rilascio in autunno

Tutti i nuovi sistemi operativi presentati alla WWDC 2025 — iOS 26, iPadOS 26, macOS 26 “Tahoe”, watchOS 26, tvOS 26 e visionOS 26 — sono già disponibili in versione beta per gli sviluppatori iscritti all’Apple Developer Program.

A luglio verranno rilasciate anche le beta pubbliche, pensate per gli utenti più curiosi che vogliono testare le nuove funzionalità in anticipo, pur con le dovute cautele. Il rilascio ufficiale per tutti gli utenti è previsto per l’autunno, come di consueto, in concomitanza con il lancio della prossima generazione di iPhone e iPad.

 

 

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