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Psystar chiude i battenti

Psystar addio. La chiusura definitiva della società  della Florida, fino a ieri solo molto probabile dopo la sconfitta subita in tribunale da parte di Apple, è diventata oggi ufficiale. A far sapere che le porte di Psystar, un piccolo assemblatore che faceva capo ad una famiglia di Miami, si sono chiuse per sempre è l’€™agenzia di stampa Dow Jones.

Secondo quanto riferisce l’€™autorevole fonte che cita gli avvocati di Psystar, nel corso della giornata di oggi sono iniziate le pratiche formali per liquidare gli assetti (che erano poca cosa, in verità , visto che il loro valore non era superiore secondo una stima fatta durante il processo, a 50mila dollari). Il primo passo è stata la chiusura del sito che al momento in cui scriviamo non è più raggiungibile. Il secondo passo sarà  il licenziamento degli 8 dipendenti.

La decisione fa seguito ad un accordo raggiunto una ventina di giorni fa con Apple dopo una sentenza che aveva dato ragione alla controparte. In base a quanto stabilito Psystar aveva acconsentito a non vendere più macchine generiche con Mac Os X preinsallato e a pagare (anche se con diritto di appello) 2,7 milioni di dollari a titolo di risarcimento per i danni prodotti e l’infrazione dei diritti di copyright. Psystar contava di continuare però a restare in vita utilizzando come cavallo di troia il software Rebel EFI, un programma che permetteva l’€™installazione a cura dei clienti del sistema operativo di Apple. L’€™operazione, un tentativo di trasferire ai clienti ogni eventuale responsabilità  legale derivante dall’€™infrazione del contratto di uso del sistema operativo di Cupertino, è naufragata di fronte al ‘€œno’€ del giudice Alsup che ha disposto uno specifico divieto in merito.

Psystar afferma di essere intenzionata ad appellarsi a tutte le sentenze e di voler ricorrere anche contro il giudizio che l’€™aveva costretta all’€™accordo con Apple. L’€™obbiettivo è, evidentemente, quello di non pagare, di ridurre o almeno di differire il pagamento del risarcimento alla Mela: 2,7 milioni di dollari, una cifra davvero importante per una piccola realtà  quale quella fondata di fratelli Pedraza.

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