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Allarme smartphone, 80 App spia in circolazione: controlla subito se anche tu sei spiato ogni giorno

Esisterebbero addirittura 80 app in grado di fare da spia al nostro smartphone, è bene verificare subito se si è nel mirino. 

Lo smartphone è uno strumento di cui ormai nessuno di noi può fare a meno, a ogni età, e indipendentemente dalla necessità di essere reperibili per motivi di lavoro. Questo ci consente di essere costantemente in contatto con le persone a noi più care, oltre che con chi collabora con noi a livello lavorativo, ma anche di consultare la casella di posta elettronica ed essere informati.

Tutti noi vorremmo ovviamente che tutto questo fosse possibile garantendoci la massima privacy, così che nessuno al di fuori di noi stessi possa sapere cosa facciamo. E invece purtroppo non è detto che sia così. Attualmente ci sarebbero infatti in circolazione ben 80 app spia, che possono mettere in pericolo quello che ovviamente riteniamo sia un diritto fondamentale, come ha messo in evidenza Antonello Soro, ec Garante dei dati personali, che messo a conoscenza gli utenti di quello che potrebbe accadere a ognuno di noi anche in modo inconsapevole.

Le app spia sullo smartphone ci minacciano – Ecco cosa si rischia

L’idea di essere sotto controllo pur senza avere qualcosa da nascondere non piace a nessuno, ma è purtroppo un rischio concreto a cui possiamo andare incontro semplicemente usando lo smartphone, da cui non ci separiamo praticamente mai. Tutto può accadere in maniera semplice, non solo se è il partner a usare di nascosto un servizio che può consentirgli di sapere senza farsi scoprire cosa facciamo e chi vediamo.

Ci sono infatti diverse app di ogni genere che richiedono il consenso sin da subito per la geolocalizzazione, ci può quindi venire naturale darlo per poterle utilizzare al meglio pensando che comunque questo non comporti gravi conseguenze. E’ il caso, ad esempio, delle app che ci danno consigli su cosa fare in cucina o dei giochi che usiamo nel tempo libero, dove questo non avrebbe alcun senso. Ben diverso invece sarebbe se siamo alle prese con un app legata a una bicicletta che abbiamo acquistato o con un navigatore, a quel punto sarebbe quasi naturale fare questa richiesta all’utente. I numeri non possono però lasciarci tranquilli. ‘Si calcola che il numero delle app in circolazione che tracciano le abitudini degli utenti, compresa la posizione, siano circa ottanta. Ottanta per ogni persona che ha uno smartphone nel mondo’ – sono le parole di Antonello Soro, in passato Garante per la Privacy.

app smartphone
Il rischio di essere spiati con lo smartphone è concreto – Macitynet.it

Capire se il nostro cellulare è spiato può però non essere così difficile se prestiamo attenzione ad alcuni accorgimenti. Alcuni dubbi potrebbero venirci se notiamo che la batteria si scarica velocemente, a maggior ragione se lo smartphone è nuovo o quasi, significa che è in atto un processo anche quando non lo abbiamo tra le mani e che va al di là della nostra adesione. Occhio inoltre all’aumento dei dati mobili, questi crescono ovviamente se navighiamo in rete, guardiamo le email o usiamo altre app, ma se superiamo nell’arco di pochi giorni il limite stabilito con l’operatore è naturale farsi qualche domanda a riguardo e fare una verifica.

Mai sottovalutare i messaggi con caratteri sconosciuti o che arrivano da numeri non presenti nella nostra rubrica, oltre a riavvii e blocchi automatici che impediscono di usare liberamente il dispositivo. Altre perplessità potrebbero poi scattare se stiamo facendo una telefonata e avvertiamo rumori in sottofondo, anche questi immotivati perchè non sono legati al luogo in cui si trova l’altro contatto.

Risolvere non è impossibile, anche se sarebbe necessaria un’attenzione maggiore da parte di tutti, che possono arrivare ad agire con leggerezza. Si accetta di essere geolocalizzati con leggerezza o di accedere ad un servizio usando le credenziali di Facebook regalando così, attraverso i social, tutto quel che riguarda noi e la nostra rete di amicizie. Le condizioni dei contratti vengono stabilite unilateralmente dalle aziende con il risultato che gli utenti sono ad un tempo vittime e compiici’ – ha sottolineato acora l’ex Garante. Insomma, non dobbiamo ovviamente rinunciare al nostro caro dispositivo, ma imparare a usarlo in modo più consapevole.

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