Ci è bastato osservare questo titolo dato sulla rivista tecnica BroadcastEngineering per capire che una rivoluzione è in atto, non solo nell’ambito dei negozi online di musica digitale.
“BBC lancia l’esperimento di un iTunes per la TV e Internet” recita il titolo.
Si tratta di un esempio, ma che non vogliamo farci sfuggire: ci capita sempre più spesso di sentir nominale iTunes non più come il leader di mercato della musica digitale legale, non più come il sistema musicale che non obbliga a curiosi abbonamenti, non più un software per Mac e Win che gestisce tutta la propria musica e poi la trasferisce nell’iPod… ora “iTunes” ha perso la qualifica di marchio registrato da Apple ed ha acquistato la più popolare definizione di nome comune.
Come il Walkman perdeva la maiuscola e diventava il nome del lettore di cassette di musica che negli anni 70/80 ci si portava appresso, che importa se di marca Seiko, JVC o Panasonic e non Sony, ora l’operazione è più semplice, la “i” di iTunes è già minuscola e la formalità di diventare un nome comune è un passo ancor più breve.
Perché chiamare jukebox, software, sistema, metodo una cosa che tutti sanno poter funzionare esattamente con la facilità e funzionalità di iTunes?
Speriamo che l’ufficio legale di Cupertino non se ne abbia a male, interpretando in modo troppo restrittivo l’uso della parola iTunes, da loro evidentemente registrata.