Gli attacchi terroristici sarebbero costati molto cari ad Apple. Secondo Peter Oppenheimer, Vice President of Finance and Corporate Controller della società , il calo di vendite avrebbe avuto un valore variabile tra i 50 e i 70 milioni di dollari, tra i 140 e i 170 miliardi di lire.
Oppenheimer, che parlava nel contesto di una conferenza che si è tenuta proprio a New York, ha sottolineato che la società ha stimato la cifra valutando l’andamento del mercato nel mese di settembre che, normalmente, è più brillante rispetto a quello che si riscontra in agosto. Al contrario quest’anno Apple ha venduto meno in settembre rispetto ad agosto. In più il fatturato per il trimestre è stato più basso rispetto alla previsioni. “Anche se non è facile dire quanto di questa contrazione sia da attribuire agli attacchi terroristici – ha detto Oppenheimer – possiamo dire che il blocco dei voli ha sicuramente fermato il normale approvvigionamento die materiali e le consegne e che essi hanno minato la fiducia dei consumatori che non hanno praticamente acquistato nulla nei giorni a ridosso dei fatti”.
Oppenheimer ha poi ribadito che la società intende rispettare il calendario che prevede l’apertura di 25 negozi entro la fine dell’anno e di avere aumentato fino a 600 i titoli di software disponibili a catalogo nei propri punti vendita. Infine secondo una indagione svolta dalla stessa Apple i clienti dei propri negozi comprano macchine più potenti (e più costose) rispetto a quelli che si recano a comprare nei normali punti vendita.
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Il terrorismo è costato caro ad Apple
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