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Facebook abbiamo un problema: le idiozie sul coronavirus che girano su WhatsApp

Governi e medici di tutto il mondo sono da giorni impegnati a indicare informazioni precise e rispondere a domande sulle misure di contenimento, le modalità di trasmissione, forme di prevenzione, trattamento e diagnosi per contrastare l’emergenza coronavirus.

Molti sforzi sono vanificati dal dilagare di notizie infondate, prive di senso e vere e proprie idiozie che circolano su Facebook e, ancora peggio, su WhatsApp. L’applicazione di messaggistica istantanea è sfruttata per diffondere audio con indicazioni fuorvianti e anche pericolose, molte delle quali sfatate da medici e da tanti siti che – onorevolmente – cercando si smascherare bufale di tutti i tipi.

Il Primo Ministro irlandese Leo Varadka su Twitter pochi giorni addietro ha scritto: “Esorto tutti a bloccare la condivisione di informazioni non verificate sui gruppi WhatsApp. Questi messaggi spaventano e confondono le persone provocando danni reali. Per favore, recuperate le informazioni da fonti ufficiali e affidabili”.

Informazioni sbagliate, prive di senso o distorte circolano come messaggi sugli smartphone, girate dall’amico dell’amico, che ha sentito il parere di presunti medici, di un presunto ospedale o di un presunto infermiere o altro operatore sanitario o da chi lavora a stretto contatto con il governo. Tra le bufale circolate: quelle di non assumere Ibuprofen perché provoca o stimola il COVID19, comunicati attribuiti a paracadutisti del 1° Reggimento Tuscania Carabinieri, quelle sul contenimento BSL-4, la bufala della vitamina C contro il Coronavirus, un farmaco russo che ferma il virus “ma non ci vogliono dare” e altre idiozie a pioggia.

WhatsApp non funziona più su milioni di iPhone e smartphone Android

WhatsApp non monitora i messaggi ed è complicato farlo anche in virtù dei meccanismi di crittografia end-to-end sfruttati dall’app per inviare i messaggi. Věra Jourová, vicepresidente della Commissione europea responsabile  coordinamento delle politiche sui valori e la trasparenza, ha dichiarato: “È evidente che molte informazioni false continuano a circolare nella sfera pubblica”, evidenziando la necessità di ” comprendere a fondo i rischi associati ai servizi di comunicazione end-to-end”.

Intanto le bufale si moltiplicano e circolano indisturbate. Il consiglio per tutti è di eliminare audio e altri messaggi potenzialmente pericolosi, non girarli e nessuno per nessun motivo ricordando che la condivisione di post allarmistici e dannosi può comportare gravi conseguenze. Come spiega Bufale.net, la cosa che rende difforme alcune bufale dalle altre iterazioni è la formula prescelta: la voce narrante si presenta come una persona di autorità nella sua piccola comunità, che comunica con un linguaggio semplice ed amichevole a persone semplici ed amichevoli. Amici, familiari, anziani… il tutto genera un senso di familiarità che rende ottuse le facoltà interpretative del condivisore stimolandolo a condividere l’appello”.


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