260 dipendenti in meno. Questo il totale dei tagli di personale che hanno colpito Apple nel corso del passato trimestre. I licenziamenti, di cui si aveva avuto notizia solo per via indiretta, sono stati rivelati dalla documentazione presentata alla SEC, la Security Exchange Commission e pubblicata ieri.
Il resoconto precisa che 197 dei licenziamenti sono stati attuati entro il 28 dicembre e derivano dalla chiusura di un impianto situato a Singapore, nella ristrutturazione della divisione PowerSchool e nell’eliminazione di alcune posizioni di marketing e vendita in Europa e Stati Uniti.
I licenziamenti delle ultime settimane erano stati preceduti da 600 (circa) altri licenziamenti avvenuti tra la fine del 2001 e i primi mesi del 2002.
Apple ha però sempre sostenuto che, soprattutto per effetto dell’avvio della politica dei retail store negli USA, il numero dei suoi dipendenti è in costante, anche se leggera, crescita. Il personale che gestisce i punti vendita, infatti, è dipendente diretto di Cupertino.
Lo stesso SEC precisa che in futuro Apple continuerà in questa strategia che presuppone l’apertura di nuovi negozi di prestigio come quello aperto in estate a New York e seguito da quello di Los Angeles. In questo tipo di negozi è previsto l’impiego di una consistente forza vendita.