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C’è Apple dietro a Slate Computing, pesanti indizi

Altri pezzi del complesso ma anche sempre più completo puzzle che dovrebbe definire il profilo del nome del tablet sui cui Apple sta lavorando, sembrano essere andati al loro posto. In particolare sembra ormai pressoché sicuro che Slate Computing, l’azienda che ha registrato il marchio iSlate in Europa e Stati Uniti sia una società  fantasma, controllata da Apple. A indirizzare l’occhio in direzione di Cupertino quando si parla di iSlate è il nome della persona che ha firmato la registrazione del marchio iSlate per conto di Slate Computing: Regina Porter. Una persona con lo stesso nome lavora in Apple e si occupa, guarda caso, di marchi registrati. A scoprire il non troppo sorprendente risvolto, è stato MacRumors scavando nei documenti inerenti i marchi coperti da tutela legale negli Usa.

Il sospetto che Slate Computing altro non fosse che Apple è sorto tra la giornata di ieri e quella di oggi, quando si è appreso che questa sconosciuta società  che ha uno scopo sociale del tutto sovrapponibile a quello di Apple ma che non ha né un sito Internet né un prodotto sul mercato, aveva registrato in Europa e negli Usa il marchio iSlate utilizzando gli stessi studi legali e le stesse modalità  che ha usato Apple in passato per altri prodotti. Come noto il nome di dominio iSlate è stato registrato in vari paesi (ma non in Italia) da MarketMonitor, un’altra società  che lavora non occasionalmente per Apple quando è necessario tenere domini sotto copertura.

Il nome di Regina Porter come firmataria della registrazione del marchio iSlate non può portare a conclusioni definitive, ma certo sarebbe davvero un caso molto curioso che un’altra Regina Porter lavorasse per una sconosciuta società  che ha registrato un marchio usando gli stessi studi legali che operano per Apple e che il nome di dominio corrispondente a questo marchio stia stato registrato da una società  che registra nomi di dominio per Apple.

Per altro Apple ha seguito questo tortuoso iter che passa per società  fantasma anche in occasione del lancio di iPhone. Il marchio del telefono era stato infatti registrato da Ocean Telecom LCC, una società  che successivamente si è scoperto essere una scatola vuota, costruita da Apple per rendere più torbide le acque intorno al lancio del prodotto. Apple, usando Ocean Telecom, era passata dell’ufficio dei marchi di Trinidad e Tobago per girare la richiesta di registrazione ai principali uffici di tutela del nome dei marchi di tutto il mondo. iSlate è stato, forse non a caso, registrato prima a Trinidad e Tobago dalla misteriosa (ma oramai non troppo) Slate Computing.

A completamento del quadro si deve notare che Slate Computing ha registrato anche il marchio Magic Slate (lavagna magica, letteralmente), un nome che ha una forte assonanza con il Magic Mouse recentemente rilasciato da Apple. iSlate e Magic Slate a prima vista sono due prodotti diversi; il secondo potrebbe avere a che fare, come nota correttamente MacRumors, con il dispositivo di input di cui si è parlato nei mesi scorsi quando sembrava che Cupertino dovesse rilasciarlo assieme alla nuova tastiera e al nuovo mouse.

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