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E se Apple lanciasse un iServe?

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Prendiamo una “normale” famiglia d’oggi con un livello di informatizzazione leggermente al di sopra della media: così come le auto ogni componente che abbia in media più di 12 anni possiede un computer, un cellulare, una macchina fotografica digitale (o un cellulare che fa foto), in famiglia c’e’ pure una videocamera digitale, la passione per i film e telefilm con la possiblità  di interagire con i PVR digitali che li registrano , una libreria di musica e video da conservare, i podcast da ascoltare.

Sono centinaia di Gigabyte di materiale digitale che va conservato con opportuni backup su DVD ma che sarebbe interessante avere in linea per portarselo dietro sul proprio iPod o portatile quando serve.

Apple da tempo commercializza i suoi Xserve e chi ben li conosce “frequentandoli” nella fase di installazione e di gestione sa come Cupertino abbia reso facile, specialmente con gli ultimi modelli dotati di processore Intel, persino il montaggio nei grandi armadi rack con opportune slittte. Ma è nel software che Apple eccelle e utilizzando alcune delle più interessanti applicazioni del mondo Unix sta portando quella facilità  d’uso che permette ad un amministratore di sistema di scordare lunghe procedure e dedicarsi alla semplice “sorveglianza” del sistema.

Questo processo di ulteriore semplificazione in cui Apple è maestra con una ulteriore mossa potrebbe essere portato a livello dell’utenza consumer, permettendo a tutti di creare in pochi passi una macchina interconnessa, sicura e in grado distribuire contenuti digitali all’interno della casa e anche sul web.

D’altronde già  l’utente che compra un Mac oggi ha già  a disposizione una serie di strumenti, dal server Apache al programma per la costruzione di siti internet iWeb, dagli strumenti per creare un podcast a quelli per scambiare informazioni in video, audio e immagini: una ulteriore integrazione e soprattutto la possibilità  di un accesso semplificato attraverso un media extender come iTV, o un telefono che accede al web porterebbe la piattaforma Mac, aperta a protocolli standard ad essere sempre di più al centro di una evoluzione dove la pervasività  del digitale è vista come una opportunità  di crescita, interazione e democraticità .

Uno strumento in più per un mondo che metta l’idea geniale di un creativo su un media come YouTube in grado di essere visto non solo su un computer ma anche sulla TV di casa senza avere alle spalle una major del broacasting oppure al contrario di avere la TV locale della vostra piccola città  sullo schermo del computer quando siete dall’altra parte del mondo.

Un prodotto del genere sarebbe ovviamente il benvenuto anche in piccoli studi dove è necessario condividere progetti e archivi senza dover ricorrere a soluzioni costose o ingombranti: un iServe come punto di riferimento di una serie di postazioni mobili e di una rete dinamica di dati e relazioni accessibile ovunque, nel ristretto numero di stanze di un ufficio o nello spazio esteso del vostro lavoro.

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