Giornata pesante per Apple a Wall Steet. Le azioni di Cupertino nel corso della giornata di ieri hanno perso il 6,33% scendendo ai minimi dall’inizio del mese di dicembre.
A trascinare al ribasso AAPL l’ormai diffusa sensazione di vendite deboli su tutta la gamma, frutto sia della transizione ai processori Intel che della mancanza di novità nel campo dei player di musica digitale. Anche il valore dei corsi, secondo diversi analisti, appare troppo alto rispetto a quello di altre aziende del settore. AAPL viene scambiato ad un livello di 32 volte quello dei profitti stimati per il 2006, questo quando le azioni di Dell hanno un valore di solo 19 volte superiore e quelle di HP di 16,5 volte superiore.
‘Le buone notizie sono tutte note. I soldi facili sono già stati fatti’ ha dichiarato a Marketwatch Robert Bacarella di Monetta Select Technology Found che ha venduto il due terzi delle azioni AAPL che aveva in portafoglio. Secondo Bacarella ‘gli investitori stanno traendo profitto dal titolo, pensano che sia in un momento di stanca e vogliono monetizzare’
Gene Munster manifesta un certo scetticismo sulle operazioni di vendita (o svendita in qualche caso) che Apple sta subendo. ‘Si dice che i computer con Intel vendano poco perchè c’è poco software, ma non so come si faccia a fare queste affermazioni. I MacBook Pro non sono neppure disponibili’
Le azioni di Apple hanno perso dal giorno del massimo storico, raggiunto il 12 gennaio (86,40$) il 22% e ieri, con una chiusura di 67,30$ sono tornate al livello del primo dicembre. Bacarella crede che la corsa al ribasso potrebbe anche non essere finita e indica quota 67$ come una soglia importante su cui AAPL deve dimostrare di avere una resistenza a nuove vendite per continuare ad avere la fiducia spuntata nei mesi scorsi.
