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Addio a Vera Molnar, pioniera della Computer Art

Il 7 dicembre è morta a 99 anni Vera Molnar, pioniera della computer art o arte digitale, opere che usano le tecnologie digitali come parte del processo creativo o di presentazione espositiva.

La morte dell’artista ungherese è stata annunciata sui social media del Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou di Parigi, che a febbraio ha in programma una importante rassegna dei suoi lavori.

Vera Molnar si trasferì a Parigi nel 1947 iniziando a realizzare una serie di composizioni astratte caratterizzate dalla ripetizione di figure geometriche, ispirata alle opere d’arte di Piet Mondrian e Paul Klee, in una continua ricerca delle combinazioni dei segni grafici.

L’artista iniziò, di fatto, a sfruttare princìpi di pensiero computazionale, anni prima di poter mettere mani su un computer. Nel 1959 cominciò a implementare un concetto che chiamò “Machine Imaginaire”, un approccio analogico che prevede l’uso di semplici algoritmi per orientare il posizionamento di linee e forme, disegnate a mano su carta millimetrata, seguendo pedissequamente delle regole in tutte le fasi della loro realizzazione.

Il primo passo nell’era del silicio arrivò nel 1968, quando l’artista ebbe modo di accedere ad un computer presso un laboratorio di ricerca universitario di Parigi, trasformando le sue regole algoritmiche in meccaniche.

In un’epoca nella quale i computer erano principalmente pensati per applicazioni scientifiche o militari, con molta intraprendenza e forte dell’idealismo degli anni ’60, riuscì a sfruttare per scopi artistici i lenti e complessi computer dell’epoca.

Addio a Vera Molnar, pioniera della Computer Art

Vera Molnar (questo il link al sito a lei dedicato) imparò linguaggi dell’epoca quali Basic e Fortran, digitando programmi su schede perforate, e attendendo giorni prima di vedere risultati: dati da trasferire su carta o da stampare con un plotter, ottenendo segmenti, punti e forme che rispondevano alla precisa combinazione di parametri immessi.

Sue opere sono note dagli appassionati di arte digitale e generativa e sono presenti al MoMA di New York, al Victoria&Albert Museum di Londra e al Centre Pompidou di Parigi.

Sempre al passo coi tempi, nel 2023 ha prodotto una serie di NFT intitolata “Themes and Variations”, raccolta di 500 opere d’arte generative distribuite su block-chain, unendo la pratica dell’arte digitale con l’unicità degli NFT.

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