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Amazon ha due piani per non distruggere più resi e invenduti

Dopo la scoperta che Amazon nel Regno Unito distruggeva stock di merce restituita, piuttosto che rivenderla, la società ha annunciato cambiamenti nel modo in cui tratta i prodotti restituiti e invenduti. In una dichiarazione ufficiale l’azienda ha riferito di stare predisponendo due programmi per le aziende che utilizzano l’infrastruttura del gigante della vendita al dettaglio.

Come notato da ITV News,  FBA (Fulfilled by Amazon) Grade and Resell, e FBA Liquidations, consentiranno ai venditori di terze parti di elencare le scorte restituite nelle pagine dei loro prodotti.

Con il primo, quando un prodotto viene restituito ad Amazon, l’azienda ne valuterà le condizioni e poi lo reinserirà come prodotto usato; i venditori potranno impostare il prezzo in base ai voti che Amazon distribuisce e questi potranno controllare da soli gran parte del processo.

Le liquidazioni FBA, nel frattempo, consentono ai venditori di spedire i prodotti restituiti o in eccesso ai grossisti direttamente dai depositi logistici di Amazon. Potranno così connettersi con i partner di rivendita all’ingrosso di Amazon e provare a “recuperare una parte del loro costo di inventario”.

L’annuncio arriva poco dopo il controverso report di ITV News, secondo il quale i camion carichi di prodotti nuovi di zecca erano destinati alla distruzione. Un informatore anonimo ha dichiarato ai giornalisti all’epoca che il processo di distruzione non avrebbe risparmiato nemmeno prodotti premium come MacBook e, nonostante quel che succede in questi mesi, mascherine anti COVID sigillate.

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Come ha spiegato The Hill, il rapporto hanno sollevato risentimenti nel Regno Unito, con i parlamentari laburisti che hanno chiesto a gran voce una spiegazione di quanto accaduto. All’epoca, Amazon ha affermato che “nessun articolo viene inviato alla discarica”, ma come ultima risorsa, alcuni venivano destinati al “recupero energetico”.

Libby Johnson McKee, direttore di Amazon Returns, ReCommerce and Sustainability, ha affermato che le nuove iniziative sono un esempio di come Amazon stia cercando di “assicurare che i prodotti venduti su Amazon […] vadano a buon fine e non diventino rifiuti”.

McKee ha aggiunto che le nuove politiche aiuteranno a ridurre i costi e aiuteranno le aziende che utilizzano la piattaforma di evasione ordini di Amazon a far crescere le loro attività. Al momento i nuovi programmi sono disponibili negli Stati Uniti e in altre nazioni europee, ma arriverà nel Regno Unito ad agosto.

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