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AppGratis ora è anche senza notifiche push

Continua l’escalation nella guerra tra Apple e AppGratis. Ora, dopo avere cancellato dai suoi server il programma francese, colpevole, secondo Cupertino, si distorcere la meritocrazia delle classifiche di iTunes, dai piani alti della Mela è stato disposto anche il blocco delle notifiche push che arrivano alle app ancora installate dai suoi clienti.

A riferire dell’ulteriore passo restrittivo è il giornale economico on line, JDN che cita la stessa AppGratis. Nelle scorse ore, in effetti molti utenti abbonati al servizio mail dell’azienda francese, hanno ricevuto la conferma della cancellazione del servizio push che viene svolto dai server Apple. La decisione è un serio colpo al business di AppGratis, perché se è vero che le app continueranno a servire le informazioni che servivano in precedenza, è altrettanto vero che diventerà più difficile spingere ai download di massa quasi in contemporanea che avvenivano in precedenza e che erano la vera chiave per spingere in alto un’applicazione in classifica ed erano parimenti la stessa ragione per cui AppGratis era interessante per gli sviluppatori.

Ricordiamo che il confitto tra AppGratis ed Apple ha preso il via, apparentemente, per ragioni legate al contratto di sviluppo, ma successivamente è emerso che la vera ragione che ha dettato la mossa della Mela sono state le pratiche di marketing dell’azienda di Simon Dawlat che usava le classifiche di App Store, promettendo scalate a fronte di uno specifico investimento in denaro. Il CEO parigino, non ha negato di raccogliere denaro in cambio di visibilità, ma ha respinto risolutamente di avere intrapreso iniziative proibite o scorrette, sostenendo che il sistema era trasparente e al pari di quello usato da iAD o Facebook che pubblicizzano applicazioni di App Store. Dawlat in un recente messaggio pubblicato sul suo blog ha anche ribadito di non avere alcun intenzione di cedere ad Apple  promette una versione in HTML5.

Da parte sua, a fronte della loquacità di Dawlat, sceglie la via del silenzio ma la cancellazione del servizio push dimostra che non è intenzionata ad arretrare e a concedere terreno ala controparte. Il prossimo passo, come ipotizza qualche sito internazionale, potrebbe essere l’espulsione dal programma di affiliazione ad iTunes che certamente porta ad AppGratis una significativa quantità di denaro. Con la prospettiva che future versioni di iOS potrebbero rendere inservibile la base di installato dell’applicazione, AppGratis dovrà a quel punto affidare il suo business alla web app in HTML5 e alla mailing list e puntare anche su Google Play; il  negozio Android però ha possibilità di monetizzazione diretta quasi nulle, visto che non esiste un programma di affiliazione e le applicazioni scontate da pagamento a gratis, una delle chiavi di visibilità dell’architettura di AppGratis nella versione iTunes, non possono più tornare a pagamento. A fronte di tutto questo Dawlat dovrà contare interamente sulla pubblicità che raccoglierà dagli sviluppatori, un po’ poco per sorreggere il sistema allestito intorno alla versione attuale o, meglio, di ieri, di App Gratis.

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