La storia di Apple è appassionante e indissolubilmente legata a quella del suo co-fondatore Steve Jobs. E’ una storia ricca, lunga quasi un trentennio e che percorre parallelamente la storia dell’informatica e non solo, visto gli ultimi sviluppi del mercato e delle strategie della Casa di Cupertino.
Cyril Fievet è un bravo e conosciuto giornalista francese, che da lungo tempo segue la storia di Apple per la stampa d’Oltralpe. Ed è l’autore di un libro godibile e semplice, che racconta il passato e il presente di Apple, con stile e leggerezza, senza essere velato dalla retorica della “passione per Apple a tutti i costi” e permettendo così anche al lettore che si accosti per curiosità per la prima volta a questo mondo di sentirsi a suo agio e non davanti a una “setta” chiusa su se stessa.
Non per questo, tuttavia, il libro è privo delle informazioni che anche l’appassionato di vecchia data vorrebbe trovare: Fievet interpreta e dipinge la storia di Apple con precisione e ricchezza di fonti, senza tralasciare nelle sue 212 pagine di toccare i punti salienti e inquadrare con completezza quel che è stato ed è il mito della casa della Mela. Solo la parte relativa a Pixar, l’altra azienda che ha guadagnato l’onore della copertina (si parla anche di NeXT, ma in maniera più sfumata) è relativamente meno approfondita. Poche pagine che individuano bene i passaggi chiave nella prospettiva di Steve Jobs, ma questo libro, sia chiaro, è più su Apple che non sulla casa di film in animazione sintetica.
Steve Jobs è il “convitato di pietra”, la figura dietro alle aziende trattate dal libro. Rappresentato in copertina dell’edizione italiana da una bella foto del nostro Fabio M. Zambelli che Mondadori Informatica ha scelto di utilizzare come simbolo di quel che rappresenta il presente e il futuro dell’azienda, scattata durante il Macworld di poche settimane fa a San Francisco nell’attimo della presentazione dell’iPod shuffle, Steve Job è la chiave per capire, secondo il giornalista francese, chi sia Apple e chi sia Pixar.
E’ nella storia e nella capacità visionaria dell’uomo che il libro trova la spiegazione di un duplice successo (negli anni Settanta-Ottanta e poi nel Ventunesimo secolo), oppure i momenti altalenanti del grande calo di mercato degli anni Novanta.
Libro di facile e interessante lettura, che con i suoi sette capitoli ripercorre cronologicamente le fasi della vita di Apple e poi di Pixar, ma in realtà di Steve Jobs (e in piccolissima parte di Steve Wozniak e Bill Gates), è il racconto appassionato di un cronista che ha testimoniato personalmente molti degli eventi raccontati e riordina senza indulgere in facili trionfalismi la storia della casa della Mela.
L’unica nota stonata è il livello della traduzione che, non perfettamente conscia delle particolarità della lingua francese nel contesto dell’informatica (i cugini d’Oltralpe utilizzano un proprio “gergo” per la computer science che invece in italiano viene mutuato direttamente dall’inglese), ogni tanto crea un po’ di confusione o utilizza espressioni inesistenti in italiano.
Inoltre, riportare il titolo dell’edizione francese di libri americani tradotti anche in Italia pare una scelta editoriale francamente limitativa. Ma tutto questo non guasta, come dicevamo, la godibilità del libro, a meno che il fatto che appellare con “sistema di sfruttamento” il Sistema Operativo non vi crei insormontabili problemi di comprensione…
Cyril Fievet
Apple Pixar Mania
pagine 212
Mondadori Informatica
Milano, 2005
12,80 euro
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