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Apple sale nella classifica dell’elettronica verde

Applausi ad Apple, Sony Ericsson e Nokia, pollice verso per Samsung, Lenovo ed LG. Ecco il succo di un comunicato con cui oggi Greepeace, nel contesto del CES, ha accompagnato il rilascio della nuova edizione della guida all’€™elettronica verde, l’€™ormai popolare e seguito resoconto con cui l’€™associazione ambientalista compila una pagella sull’€™ecostenibilità  delle scelte compiute dai più popolari marchi del settore dell’€™IT consumer.

Apple, un tempo indicata come una sorta di cenerentola in questo campo (ci sono state battaglie mediatiche e anche polemiche pubbliche tra gli uomini di Cupertino e quelli di Greenpeace tra cui un’€™epica ‘€œscenetta’€ all’€™inaugurazione del primo Apple Store italiano a Roma) viene elogiata come una delle società  più avanzate e conquista il quinto posto, ben al di sopra dell’€™11° che aveva solo tre edizioni fa. Cupertino conquista 5,1 punti (con 4,9 della edizione precedente) soprattutto grazie ai passi avanti nella riduzione dei consumi e per avere intrapreso un’€™azione di lobbying nei confronti delle autorità  europee per una revisione in senso restrittivo dell’€™eliminazione delle sostanze tossiche nei prodotti elettronici. Passi avanti anche per il programma di ritiro e riciclo dei computer usati, ora esteso ad altri paesi dell’€™Asia e Pacifico. Apple da tempo era al vertice delle graduatorie per avere cancellato dalla sua gamma di computer componenti con PVC e i ritardanti di fiamma brominati. Secondo Greepeace Apple deve però fare ancora passi avanti per quanto riguarda l’€™uso di materiali riciclabili e stilare un nuovo programma per l’€™eliminazione di altre sostanze tossiche.

La classifica, Apple a parte, vede al primo posto Nokia e al secondo Sony Ericsson, tutte e due all’€™avanguardia nei programmi per la riduzione dell’€™impatto sull’€™ambiente dei loro prodotti. Toshiba è al terzo posto, Philips al quarto.

Finiscono dietro alla lavagna, come accennato, Samsung (dal secondo al nono posto per avere mancato di eliminare il BFR dai suoi prodotti). Ma anche Dell (che in passato, paradossalmente, non aveva mancato di punzecchiare Apple in materia), Lenovo sono messe nell’€™angolo dei cattivi visto che non hanno alcun piano per eliminare le sostanze più tossiche entro breve, anzi in qualche caso hanno differito quelli già  stilati.

Sul fondo della classifica, appena davanti al fanalino di coda ‘€œstorico’€ c’€™è Microsoft (2,4 punti su 10) che perde punti in tutti i criteri che hanno a che fare con la gestione dei prodotti chimici.

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