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Batterie usa-e-getta, l’addio è ancora lontano

Se parliamo di tecnologia di consumo allora possiamo dire che ancora oggi, a 2025 inoltrato, le batterie alcaline continuano a occupare un ruolo essenziale, alimentando una vasta gamma di dispositivi di uso quotidiano. Dai telecomandi agli orologi, fino a dispositivi per l’igiene e rilevatori di fumo, i formati AA e AAA restano i più diffusi per l’alimentazione portatile in ambito domestico.

I numeri

In questo contesto si inserisce la crescita registrata da VARTA Consumer Batteries Italia, che ha iniziato l’anno con un +10% rispetto all’anno precedente. L’indagine, condotta su un campione di 1.000 consumatori italiani, mostra un aumento del 14% nella notorietà del marchio tra il 2021 e il 2024, con incrementi trasversali a tutte le fasce d’età; anche tra i più giovani.

Sul mercato italiano, la strategia di VARTA si è concentrata sull’espansione della rete distributiva, con nuovi accordi commerciali con retailer come CRAI e Bricolife. Il marchio ha inoltre consolidato la propria presenza sia nel canale moderno sia in quello tradizionale, registrando miglioramenti anche presso i partner esistenti.

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Questa evoluzione arriva a seguito di una riorganizzazione aziendale a livello internazionale, avviata dopo un cyber attacco nel 2024. L’ingresso di nuovi investitori, tra cui Porsche e l’imprenditore austriaco Michael Tojner, ha rafforzato la struttura finanziaria e ha rilanciato lo sviluppo del core business, con l’obiettivo di una crescita sostenibile basata su innovazione e produzione europea.

Un altro dato emerso riguarda il comportamento d’acquisto: il 34% dei consumatori italiani sceglie in base al miglior rapporto qualità/prezzo, una tendenza che favorisce i marchi percepiti come affidabili ma accessibili. La GDO resta il principale canale di acquisto, ma cresce anche l’online, scelto dal 45,6% degli utenti.

Le batterie alcaline, pur essendo un prodotto semplice, continuano a rappresentare una presenza stabile e trasversale nella vita quotidiana, confermando il loro ruolo centrale in un mercato che resta dinamico e sensibile alle abitudini di consumo.

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Un pensiero

Un dato interessante che emerge dal sondaggio riguarda la tenuta del mercato delle batterie alcaline in Italia, in netto contrasto con alcune scelte fatte a livello internazionale. IKEA, ad esempio, ha eliminato le batterie non ricaricabili dal proprio assortimento già nel 2020, puntando su alternative più sostenibili. Tuttavia, i numeri raccolti da VARTA mostrano come in Italia l’adozione delle batterie ricaricabili resti ancora limitata, e che i consumatori continuino a preferire le soluzioni monouso.

Questo scarto tra intenzione ecologica e pratica d’acquisto riflette una difficoltà strutturale nel fare il “salto” verso un consumo più sostenibile. Non si tratta solo di abitudini personali, ma anche della tecnologia che circonda i consumatori, spesso ancora progettata attorno all’uso di batterie alcaline. È una dinamica simile a quella vista nel settore automobilistico: come l’auto elettrica fatica ad affermarsi senza un’infrastruttura adeguata, anche le batterie ricaricabili sembrano rallentate da un ecosistema non ancora pronto a sostenerle in modo diffuso.

Il risultato è un mercato che continua a premiare il prodotto più immediato, economico e compatibile: le batterie alcaline, appunto. E questa tendenza, al di là delle intenzioni sostenibili, mostra che la transizione energetica a livello domestico è ancora lontana dall’essere compiuta.

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