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Blender 4 sfreccia su Mac ottimizzato per Apple M3

Blender 4 – aggiornamento del software libero e multipiattaforma di modellazione, rigging, animazione, montaggio video, composizione, rendering e texturing di immagini 3D – integra diverse novità e gli animatori che usano questa applicazione, possono beneficiare del ray tracing accelerato offerto via hardware dai chip Apple Silicon M3.

La GPU dei chip M3, M3 Pro e M3 Max, lo ricordiamo, offre nuove funzioni di rendering come mesh shading e ray tracing con accelerazione hardware. Sui chip più recenti di Apple il rendering è fino a 2,5 volte più veloce rispetto ai chip M1.

Il ray tracing permette di modellare le proprietà della luce mentre interagisce con una scena, permettendo alle app di creare immagini estremamente realistiche e fisicamente precise. Gli sviluppatpori di Blender sottolineano che anche i Mac con chip M1 o M2 beneficiano del ray tracing, ma su queste macchine è gestito a livello di software e dunque con prestazioni inferiori.
Blender 4 già ottimizzato per i chip M3

Altra novità per gli utenti Mac – indicate in un lungo elenco – è il supporto per i display HDR che consente di visualizzare questo tipo di contenuti generati da Blender 4. Quest’ultima peculiarità riguarda Apple Pro Display XDR, i MacBook Pro più recenti e tutti i display HDR esterni collegati a un Mac.

Dal 2021 Apple aderisce al Blender Development Fund in qualità di “mecenate”, impegnandosi con contributi in denaro, competenze ingegneristiche e altre risorse destinate a Blender.

Blender ha spiegato che i fondi per lo sviluppo consentono di offire servizi gratuiti e liberamente accessibili per quanti contribuiscono al software. Alcune delle attività di sostegno hanno permesso la soluzione di bug, la revisione di parti di codice, la redazione di documentazione tecnica e incarichi a pagamento.

Come sempre Blender mette a disposizione strumenti per mappature UV, simulazioni di fluidi, di rivestimenti, di particelle, altre simulazioni non lineari e per la creazione di applicazioni/giochi 3D.

L’editor supporta oggetti multipli, animazioni non lineari e funzionalità per l’animazione di figure e creazione di espressioni. Riguardo agli effetti fisici sono simulabili anche fumo, nuvole, fuoco ed effetti particellari. Ricordiamo che l’applicazione deriva da un software sviluppato internamente dallo studio di animazione olandese NeoGeo.

L’autore principale, Ton Roosendaal, fondò la società Not a Number Technologies (NaN) nel 1998 per continuare a sviluppare e distribuire il programma, inizialmente distribuito come software proprietario a costo zero (freeware) fino alla bancarotta della società 2002. I creditori acconsentirono al rilascio del programma come software libero con licenza GNU General Public License, dietro il pagamento una-tantum di 100.000 euro.

A marzo sono state introdotte funzioni AI per creare effetti e immagini a partire dalla descrizione scritta fornita dall’utente.

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