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L’Europa boccia il mercato unico digitale: sì al blocco geografico dello streaming

Tra le quattro principali libertà dell’Europa, legate alla libertà di circolazione delle persone, delle merci, sei servizi e dei capitali, non ci sarà quella relativa allo streaming video: la Commissione Europea, infatti, sembra aver bocciato la proposta del suo vicepresidente Andrus Ansip, relativa alla blocco geografico dello streaming video. Il programma dell’esecutivo UE reperibile in rete riferito al piano di riforma, che sarà presentato il prossimo 9 dicembre, si guarda bene dal menzionare la rimozione dei blocchi geografici dei contenuti digitali.

In parole semplici questo vuol dire che l’utenza potrà scordarsi, almeno nel breve termine, di poter beneficiare di video in streaming sottoposti a licenza in paesi europei (e ovviamente extra europei) diversi da quello di residenza. Ancor più nel dettaglio, i principali fornitori di video in streaming, come Netflix, continueranno a proporre un catalogo di film e serie TV limitato alla sola regione/nazione di appartenenza, senza che l’utente sia libero di visionare produzioni presenti nei cataloghi di altri paesi.

Vincono in questo modo le lobbies europee del settore audiovisivo, che avrebbero avuto ripercussioni economiche importanti dalla “liberalizzazione” dei video in streaming. In ogni caso, la Commissione ha motivato l’accantonamento della proposta di Ansip,  dichiarando che il finanziamento di nuove produzioni nel settore audiovisivo è in larga misura collegato al regime delle licenze territoriali, basato proprio sulla esclusiva fruizione territoriale di tali contenuti, concessa a distributori e provider.

Sebbene la superiore situazione non lasci presagire un futuro roseo per lo streaming video con caratteri di transnazionalità, qualcosa sembra muoversi nel verso giusto: l’esecutivo di Bruxelles potrebbe ben presto presentare una proposta di  “portabilità” dei contenuti digitali. In questo modo garantirebbe al soggetto che si sposta per brevi lassi temporali in un paese diverso da quello di origine di usufruire dei servizi online ai quali si sono abbonati nel proprio stato.

Ad ogni modo, esistono già servizi che permettono di togliere le limitazioni geografiche a Netflix o servizi simili, come ad esempio UnoTelly, di cui Macitynet ha dato notizia direttamente a questo indirizzo. Si tratta di uno strumento per vedere la programmazione USA Netflix dall’Italia, o viceversa, ma anche quella di stati diversi, utilizzando una comoda suite di controllo colorata per passare dall’uno all’altro catalogo con un solo click.

blocco geografico dello streaming

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