Quando a metà gennaio 2019 in rete circolava l’archivio pirata Collection #1 con 773 milioni di indirizzi email e 21 milioni di password rubati è stato definito come la più grande raccolta di dati hackerati online: ora tutto ciò impallidisce se confrontato con Collection #2-5.
La nuova raccolta supera al volo e spodesta immediatamente la precedente perché contiene ben 2,2 miliardi di account unici trafugati. In realtà i dati inclusi nella Collection #2-5 sono molti, molti di più: siamo nell’ordine di 25 miliardi di record per un ingombro in memoria di 845GB.
All’interno di questa sterminata mole di dati trafugati sono presenti doppioni e anche dati singoli, ma gli esperti di sicurezza che ci hanno già messo su le mani e hanno esaminato l’imponente archivio, assicurano che Collection #2-5 mette a mette a disposizione, praticamente di chiunque voglia scaricarla dal dark web o via file sharing, la bellezza di 2,2 miliardi di nomi utente unici e password.
Questo però non significa che Collection #2-5 e il precedente Collection #1 siano inutili o privi di valore. Tenendo conto che non tutti gli utenti hackerati sanno di esserlo, è molto probabile che qualche account, email e password sia ancora utilizzato e disponibile per un attacco mirato. Ma anche nel caso in cui un utente abbia cambiato la password associata a un account, è ancora possibile che la stessa password sia impiegata in un altro servizio in rete. Questo spiega perché, anche se questi archivi si possono recuperare gratuitamente sul dark web, qualche hacker intraprendente li propone in vendita.
Meglio verificare innanzitutto se la nostra email più utilizzata è nelle mani dei pirati informatici. Se la risposta è, purtroppo, positiva, allora è meglio procedere al più presto con la verifica delle password. Se anche la parola chiave è inclusa in questi archivi online, è consigliabile procedere al più presto con un cambio della password. Trovate altri consigli su come procedere in questo articolo.
Rimandiamo invece i lettori a questo indirizzo per un approfondimento e e dettagli su come tenere al sicuro il Mac.











