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Con una legge anti fake news l’India potrebbe annientare WhatsApp

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WhatsApp ha recentemente annunciato di avere raggiunto due miliardi di utenti nel mondo ma la funzionalità che consente di proteggere i messaggi con la crittografia end-to-end – il meccanismo che garantisce che solo noi e la persona con la quale stiamo comunicando siano in grado di leggere i nostri messaggi – potrebbe diventare un problema in India.

Dal 2018 il governo locale lavora su progetto di regolamentazione per Internet, prevedendo, tra le altre cose, misure che impedirebbero di sfruttare meccanismi di comunicazioni crittografati end-to-end, obbligando aziende come Facebook e altre a offrire a terze parti metodi per conservare e leggere i messaggi degli utenti

Bloomberg cita una fonte vicina al ministro dell’elettronica e delle tecnologie dell’informazione, Ravi Shankar Prasad, secondo la quale specifiche misure saranno presentate entro la fine del mese. Tra le disposizioni previste, l’obbligo di rintracciare l’origine di un messaggio entro 72 ore dalle richieste delle autorità, una misura che dovrebbe riguardare tutte le piattaforme con oltre 5 milioni di utenti.

Google, TikTok, Facebook,  WhatsApp e altre realtà dovranno concordare modalità di conservazione dei dati per almeno 180 giorni per aiutare gli ispettori governativi, disporre di riferimenti con uffici fisici in loco, personale con il quale relazionarsi sia per i reclami degli utenti, sia per contatti con il governo.

Negli USA una proposta di legge vuole mettere al bando la crittografia end-to-end

Il governo indiano vuole fermare il dilagare di voci, notizie false, pornografia infantile e altri fenomeni illegali. Nel paese c’è un grave problema con le leggende metropolitane che circolano su social e WhatsApp; nel 2018 decine di persone sono state uccise sulla semplice base di storie false circolate via smartphone. Linciaggi di questo tipo si erano visti già nel 2017 ma l’anno dopo il fenomeno è diventato ancora più violento con decine episodi partiti da fake news che circolano senza alcun controllo, con segnalazioni di persone indicate come pedofili, rapitori o ladri di organi, con conseguenze che è facile immaginare.

In una lettera aperta inviata al ministro Ravi Shankar Prasad, i dirigenti di Mozilla, GitHub e Cloudflare scrivono che le linee guida paventate potrebbero portare alla “censura” e alla “sorveglianza”; per impedire di rintracciare l’autore di un messaggio, tutte le piattaforme dovrebbero rinunciare alla crittografia end-to-end, sistema che attualmente impedisce alle piattaforme e ai governi di risalire ai messaggi degli utenti.

WhatsApp ha sottolineato l’importanza della crittografia con un messaggio sul blog aziendale: “Siamo consapevoli che, con l’aumentare del numero di utenti, cresca anche la necessità di proteggere le informazioni condivise sulla nostra piattaforma. Trascorriamo sempre più tempo online e proteggere le nostre conversazioni è diventato più importante che mai”, aggiungendo ancora: “La crittografia forte è ormai diventata una necessità e non scenderemo a compromessi sulla sicurezza, perché questo significherebbe rendere le persone più vulnerabili”. Sarà interessate capire in che modo evolverà la questione…

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