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Con Virtual History su iPad l’€™Ultima Cena come non l’€™avete mai vista

Dopo l’enorme successo dell’app dedicata all’antica Roma, con il secondo capitolo della collana Virtual History per iPad, Mondadori sceglie l’Ultima Cena, il dipinto a parete realizzato alla fine del XV secolo da Leonardo da Vinci nel refettorio del convento di Sanata Maria delle Grazie di Milano.

L’applicazione, pubblicata su App Store lo scorso 20 maggio, ripercorre in pieno il format del primo capitolo: tante immagini, testi essenziali e molto semplici, animazioni 3D e la possibilità di esplorare il dipinto e gli spazi in cui è ospitato grazie all’impiego della realtà virtuale.

Ma Ultima Cena è l’esempio di come, al di là dell’impianto dell’opera e delle tecnologie utilizzate, possa essere la materia stessa a fare la differenza. Con Virtual History Roma, infatti, Mondadori era riuscita a fare n prodotto nuovo, ben congeniato da un punto di vista espositivo e ben realizzato (tanto che lo stesso Steve Jobs lo aveva usato per una dimostrazione durante il keynote dell’iPad 2). L’originalità di questo nuovo capitolo, invece, è proprio l’aver scelto come oggetto non tanto un periodo storico o una città, quanto un singolo dipinto. La possibilità di scomporlo, analizzarlo elemento per elemento, e addirittura di cambiare il punto di vista consentendo all’osservatore di entrarci letteralmente dentro e addirittura di guardare la tavola e i commensali dalle spalle, non è solo una valida risorsa didattica, ma può fornire anche nuovi spunti alla critica e alla ricerca storica.

La tecnologia impiegata

Per questo secondo capitolo di Virtual History, Mondadori ha proseguito la collaborazione con la software house milanese Applix, proprietaria della tecnologia “bubble viewer”, ideata in Italia e brevettata negli USA, che valorizza i sensori presenti in iPad (accelerometro e bussola) creando una nuova generazione di illustrazioni a forma di bolla digitale. L’uso di questa tecnologia, che offre un’esperienza “immersiva” trasformando l’iPad in una sorta di telescopio, consente di esplorare un mondo virtuale proiettato attorno alle persone. E’ così possibile rendersi conto di dove Leonardo ha realizzato il suo dipinto, di qual è la realtà fisica che lo circonda e di quali sono gli spazi di fruizione del pubblico, proprio come se ci si trovasse a Santa Maria delle Grazie. Ma l’aspetto senza dubbio più interessante è l’applicazione di questa tecnologia al dipinto stesso, che è stato trasformato in tre dimensioni e che è possibile osservare immergendovisi dentro completamente, percependo i volumi dei corpi delle figure rappresentate e, come detto, anche di spostarsi alle loro spalle.

Il format: divulgazione e approfondimento

L’app è pensata come un libro fotografico da sfogliare pagina per pagina o navigandolo partendo dalle voci dell’indice. Si inizia con la sezione “Dentro il Cenacolo”, dedicata all’esplorazione del dipinto, per poi passare a quella “Storia e Approfondimenti”, con il contesto storico della Milano Rinascimentale, poi “Un Progetto Geniale”, con l’anasi della tecnica pittorica e gli influssi artistici che in qualche modo hanno influenzato Leonardo, “I Misteri del Codice”, dedicata alla lettura che lo scrittore Dan Brown ha dato all’opera ed infine “Da Leonardo ad Oggi”, con gli approfondimenti sul restauro e sulla storia del convento milanese.

Protagonisti sono sempre e comunque le immagini. Il testo è ridotto al minimo e anche alcuni elementi che potrebbero risultare ostici per i non esperti di storia dell’arte, sono comunicati in una formula semplice e divulgativa, proprio grazie alla capacità di sfruttare fino in fondo le risorse dell’iPad applicate alle figure: tantissime sono le animazioni, che mostrano ad esempio i cambiamenti del dipinto prima e dopo il restauro, o le sezioni dedicate alla possibilità di zoomare sui soggetti per scoprire i particolari degli apostoli e del Cristo, del paesaggio di sfondo, degli arazzi alle pareti e addirittura degli oggetti sulla tavola.

Meno riuscita, invece, la parte dedicata alla definizione del contesto storico e culturale, alla quale forse è dato troppo poco spazio (manca addirittura una scheda biografica su Leonardo).

Conclusioni

Nel complesso l’app resta comunque una delle migliori nel suo genere: una guida eccellente per chi pensa di vedere dal vivo l’Ultima Cena, per chi a scuola era appassionato di storia e di arte e vuole dedicare un po’ di tempo a queste materie senza annoiarsi, ma anche per gli esperti, che grazie ad iPad e a Mondadori, possono scoprire una nuova Ultima Cena.

L’applicazione è disponibile in inglese ed italiano per iPad su App Store a 7,99 euro, pesa 114 Mb, richiede iOs 4.2 o successivi.

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