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Coronavirus, nuove regole all’Apple Park e tampone per tutti i dipendenti Apple

Chi torna a lavorare all’Apple Park dovrà sottoporsi ad un tampone nasale per scongiurare ogni rischio. E’ la nuova realtà dettata dall’emergenza coronavirus a cui dovranno fare il callo anche i dipendenti Apple, a cui viene chiesto di rinunciare anche alle cucine (chiuse per rischio epidemia) e di indossare la mascherina.

Al rientro, previsto in queste settimane, segue subito anche un controllo della temperatura corporea. E in ogni caso si torna gradualmente – spiegano i dipendenti intervistati, pochi giorni a settimana, e con limitazioni anche per quanto riguarda il numero delle persone ammesse negli spazi più ristretti degli uffici. In stanze che normalmente potevano ospitare fino a 10 persone ora al massimo si entra in due. Chiuse anche molte sale di servizio mentre i corridoi sono stati tappezzati da cartelli con i quali si chiede ai dipendenti di indossare le mascherine.

Un graduale ritorno alla normalità, che pone fine allo smart working per tutti quei dipendenti le cui condizioni di lavoro permettono di rientrare in ufficio in sicurezza. Per dire, Deirdre O’Brien, il responsabile delle vendite al dettaglio e delle risorse umane di Apple, ha appena inviato il suo ultimo aggiornamento video allo staff di Apple Park: da domani si torna in ufficio. Apple non è l’unica società americana che sta mettendo in atto le misure di contenimento del virus necessarie per tornare a lavorare senza rischi: sono diverse le multinazionali del paese che hanno dovuto ripensare completamente il lavoro mantenendo le distanze da un eventuale ritorno dei contagi, quantomeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino a livello globale.

Apple, test COVID-19 ai dipendenti che tornano in ufficio

Delle altre aziende della Silicon Valley ad esempio anche Facebook ha da poco annunciato al personale che verranno offerti dei test, sebbene lo smart working resta la soluzione preferita, almeno fino alla fine dell’anno, ad eccezione dei dipendenti che sviluppano hardware, per i quali è previsto il rientro a breve. Anche Amazon controlla i suoi dipendenti che lavorano nei magazzini, mentre quelli che lavorano nella sede centrale di Seattle torneranno in ufficio ad ottobre, previo tampone anche lì.

Apple è tra quelle che sta adottando un approccio più fisico ma è anche stata tra le prime a chiudere tutto al momento opportuno: fin da subito ha cercato di proteggere dipendenti e clienti chiudendo gli Apple Store di tutto il mondo, la cui riapertura, graduale, sta avvenendo proprio in questi giorni. Al momento circa la metà dei negozi sono stati riaperti. In Italia? Tutti riaperti, tranne quelli in Lombardia.

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