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Data Port, 30 anni di storia con il Mac

Trent’anni con Apple. Un record invidiabile, imbattibile in Italia e probabilmente non facilmente pareggiabile neppure scrutando oltre i confini nazionali. Ecco che cosa è stata in grado di mettere insieme Data Port. L’APR italiano da primato con sede a Bientina (in provincia di Pisa) supera il traguardo del triplo decennio che per un uomo significa il definitivo ingresso nella maturità , ma che per un negozio specializzato è un marchio che l’accredita come una sorta di monumento vivente alla filosofia di Apple

L’anniversario ricorre il il 22 di questo mese, dopodomani, anniversario di quel lontano 22 gennaio del 1980 quando Dario Conti assieme a sua moglie Paola,allora come oggi entrambi coinvolti a tempo pieno in Data Port, diedero il via ad un’attività  commerciale con al centro quell’azienda con il logo di una mela morsicata. «Fu così – ci dice Conti – che diventammo un rivenditore Apple, uno dei primissimi in Italia e in Europa. E da allora non abbiamo più smesso e oggi possiamo fregiarci del titolo di più vecchio rivenditore con attività  ininterrotta nel nostro paese. Trent’anni di storia commerciale, d’altra parte, non ci rendono unici solo nel settore Mac ed Apple, ma ci caratterizzano come uno pochissimi operatori del settore informatico che in Italia possono vantare su una storia tanto lunga»

In tutti questi anni Data Port ha superato con coraggio e determinazione crisi, rivoluzioni, cambiamenti di rotta, alti e bassi non solo del mercato ma anche di Apple stessa. Una cosa anche questo molto, ma molto rara, sul suolo nazionale. “Non farsi tentare da altri marchi – ci dice ancora Conti – possiamo considerarlo un fiore all’occhiello. Ci abbiamo sempre creduto anche quando negli anni ’90, un periodo che forse pochi oggi ancora ricordano, non era facile essere un rivenditore esclusivo di un marchio che era dato sostanzialmente per defunto. Nonostante questo noi siamo andati per la nostra strada, seguendo in maniera fedele e caparbia, anche con investimenti economici considerevoli, tutte le politiche e le strategie proposte di volta in volta dalla casa di Cupertino». Data Port è diventato così Centro Apple Education, Apple Centre, Centro Assistenza Regionale e Apple Solution Expert. Poi nel corso degli ultimi anni è arrivato anche l’Apple Premium Reseller di Firenze, un punto vendita in centro nella principale città  toscana, giocando, infine, tantissime carte sul Centro Apple Education di Pisa con il consolidamento del mercato universitario pisano. “In questo modo – aggiunge Conti – siamo cresciuti imponendoci sul mercato regionale della Toscana ma conquistando qualche cliente importante anche al di fuori della regione”.

Data Port è una realtà  commerciale di tutto rispetto: i collaboratori sono circa 20, di cui 4 tecnici hardware e 5 tecnici software (di base e applicativo) con un fatturato di oltre 8 milioni di euro all’ultimo esercizio fiscale chiuso al 30 Giugno 2009, interamente costruiti lavorando con la piattaforma Apple. Numeri roboanti per il mercato nazionale ma che non sono un traguardo per Conti. “L’obbiettivo è di continuare a crescere – ci dice Conti – sostenendo in maniera decisa la piattaforma Mac e le strategie di Apple, una missione non facile come dimostra il fatto che tanti rivenditori storici, in Italia e altrove, non hanno avuto la stessa nostra fortuna e abilità . Molti hanno chiuso qualcuno perché ha sbagliato nella propria attività  commerciale ma qualcun altro anche in conseguenza delle politiche di Apple che soprattutto in questi ultimi anni non ha avuto, a mio giudizio, la giusta riconoscenza verso lo sforzo e i sacrifici che abbiamo fatto per sostenere i suoi prodotti quando non era né facile né comodo farlo. Oggi i nostri margini sono bassi, dobbiamo combattere con Apple che ci fa concorrenza in molti modi e spesso non siamo in grado di rispondere a quel che i clienti si attendono da noi non perché non vogliamo farlo, ma perché non possiamo per le politiche commerciali che ci vengono imposte”

Ma la punta di amaro in una storia lunga e davvero da record, in questi giorni passa in secondo piano. Davanti ci sono dei momenti particolari e di festa per i 30 anni di vita che Data Port vuole che siano non solo una festa e un momento importante per la sua gente ma per tutti coloro che amano il mondo del Mac. “Il 22 gennaio sarà  una giornata riservata alla celebrazione – ci dice ancora Dario Conti – . In ogni negozio taglieremo tre torte con foto di rito per un brindisi augurale tra di noi e con i clienti che in quel giorno vorranno a celebrare con noi. A tutti coloro che verranno nei nostri negozi e lasceranno il loro indirizzo email, verrà  inviato in seguito un simpatico ricordo come ringraziamento. Alla sera poi andremo tutti a cena in un ristorante della zona e lì altro taglio di torta e nuovo brindisi. Parteciperà  anche Enzo Biagini, amministratore delegato di Apple Italia che abbiamo voluto con noi a nome di Apple. Enzo, pur avendo meno anzianità  di Apple di noi, ha condiviso tutto il periodo più significativo della nostra avventura”.

Oltre alla cena Data Port aveva in programma anche un contorno musicale per la serata; dopo quanto è successo ad Haiti la società  di Bientina ha pensato di devolvere l’equivalente somma per aiutare la popolazione colpita dal sisma, una iniziativa di solidarietà  non nuova visto che già  nel 2004, per lo tsunami in Asia aveva già  allestito una campagna di sostegno alle popolazioni colpite da quella tragedia.

Ma dopo il 22 le iniziative continueranno. “Il 2010 – aggiunge Conti – è appena iniziato, quindi contiamo di festeggiare il nostro 30° durante tutto l’anno, in occasione di eventi particolari. Per mettere in evidenza che si tratta di un anniversario “esteso” e, soprattutto, la profondità  della nostra storia, dal 22 gennaio inizierà  sul nostro sito la pubblicazione del primo capitolo di un “libro elettronico” a puntate sulla nostra storia che va di pari passo con la storia di Apple: aneddoti, foto, filmati….”

L’invito ai clienti ma anche a coloro che leggono questo articolo e hanno una passione “storica” per il Mac, è quello di aggiungere la loro vicenda personale nel rapporto co i computer e il mondo della Mela. “Ne verrebbe fuori – chiude Conti – una sorta di libro a più mani per ricordare questi 30 anni anche alle generazioni che hanno “scoperto” Apple solamente da quando sono usciti iPod e iPhone e che forse faticano a credere che questa azienda abbia una vita così lunga. E forse pure a credere che ci sia un’azienda, tutta Italiana, che crede nel progetto di Apple e ci investe sopra denaro ed energie, da ben 30 anni”

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