Diavolo di un Mac

Un computer dei senza dio darwinisti, creato da una banda di ex hippies che propagandano un criptocomunismo capace di devastare alle sue fondamenta i valori su cui si fonda la comunità  americana. Questo sarebbe secondo un certo dr. Richard Paley, sedicente docente di “Divinità ” e qualche cosa che egli definisce “Teobiologia” presso una certa Fellowship University, il Mac.
Le accuse del dottor Paley sono pubblicate, nero su bianco su Internet, in una pagine che ha il titolo piuttosto esplicito di “Creationism Propaganda”, propaganda per il creazionismo. Il dottor Paley, come molti fondamentalisti cristiani, non crede nelle teorie evoluzionistiche e il suo scopo è quello di dimostrare che chi abbraccia il darwinismo di fatto abbraccia il demonio.
Paley crede che il mondo sia di fatto dominato da una propaganda subliminale a favore del darwinismo che parte dagli spettacoli televisivi e passando per i Pokemon (!) arriva ai computer di cui il massimo esemplare, per deviazione e depravazione, è il Mac.
“Il vero sistema operativo – dice Paley con più di qualche imprecisione – del Macintosh si chiama Darwin e nonostante cerchino di tenerlo nascosto al grande pubblico esso è ben noto all’elite dei computer, che sono in gran parte ateisti e pagani. In più il Darwin OS viene rilasciato sotto una licenza nota come “Open Source” che è un sinonimo per Comunismo. La verità  è sotto gli occhi di tutti – proclama Paley con una silloge che a prima vista appare un po’ avventata – Apple Computer promuove il darwinismo senza dio e il comunismo”.
Chi si stupisce, però, sbaglia. “Basta pensarci un attimo – dice l’ineffabile docente di divinità  e teobiologia – Apple è stata fondata da capelloni (!) e ha supportato a lungo i controvalori degli anni ’60”. Ma questo non sarebbe tutto. Apple nasconde verità  anche più oscure e inquietanti. Il suo nome fa riferimento al peccato originale. Paley mette in guardia tutti: “Apple ci offre il frutto proibito alleandosi di fatto con le forze dell’oscurità “.
Non si salva neppure lo slogan “Think Different”. “Pensare differente da cosa o da chi?” si chiede in maniera retorica Paley. La risposta é sicura e scontata, almeno secondo Paley: “dalla nostra tradizione cristiana. Ecco – dice l’emerito docente – che cosa vuole Apple, che i suoi seguaci rifiutino i valori del cristianesimo”.
Segue una serie di postille in cui Paley, con l’aiuto di una serie di attenti estimatori, rafforza le sue tesi. C’è un po’ di tutto, anche se brilla un “interessante” contributo di un anonimo seguace che fa notare come il kernel BSD ha come simbolo un diavolo e come l’OS faccia uso di “daemons”, “programmi – dice Paley – che si nascondono in background e che compiono compiti senza che l’utente se ne accorga”. Ecco quindi un avvertimento di cui tutti, secondo Paley, dovrebbero tenere conto: “Se usate un nuovo Mac che fa girare OS X, probabilmente avete questi demoni nel vostro computer, qualche cosa che davvero un buon cristiano non vorrebbe di certo avere”.
Ma il meglio è nella conclusione che usa il Mac per dimostrare l’asserto iniziale legando darwinismo e satanismo: “Questo – dice l’ineffabile dottore Paley – dimostra chiaramente che non solo il Macintosh è basato sul Darwinismo ma anche che il darwinismo è fondamento al satanismo”.
Uno spaccato culturale che potrebbe avere accenti comici se non ci spingesse ad interrogarci in maniera preoccupata sulla metodologia e gli strumenti di lettura della realtà , o meglio della non realtà , che compie una certa parte della società  americana.