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Ecco come Steve Jobs ha salvato Audio Hijack senza che lo sviluppatore lo sapesse

Audio Hijack è l’app per registrare qualsiasi cosa su un Mac, e solo 18 anni dopo i suoi creatori stanno scoprendo come sono stati salvati da Steve Jobs.

E pensare che il suo sviluppatore, Rogue Amoeba, ha sempre lottato contro Apple e in particolare la sua filosofia di Mac App Store. Adesso, nel suo 21° anno, l’azienda ha imparato come Steve Jobs gli ha sempre compero le spalle, senza che loro lo sapessero.

Il fondatore di Rogue Amoeba Paul Kafasis dice che è “piuttosto spaventoso” apprendere che “se non fosse stato per una conversazione in cui non abbiamo avuto alcun coinvolgimento, le cose avrebbero potuto andare molto diversamente per la nostra azienda”.

La conversazione è quella intercorsa tra il podcaster Adam Curry, Steve Jobs e Eddy Cue, nel 2005. Come trasmesso in un’intervista podcast con Curry, la discussione riguardava il modo in cui i podcaster registravano l’audio.

Ecco come Steve Jobs ha salvato Audio Hijack

Jobs ha chiesto come Curry aveva fatto le registrazioni e la risposta fu, per l’appunto, tramite quella che allora si chiamava Audio Hijack Pro. All’epoca, peraltro, la molto Recording Industry Association of America (RIAA) stava cercando di fermare qualsiasi possibile metodo di pirateria musicale e Eddy Cue a Curry disse a Curry che volevano disabilitare Audio Hijack Pro “perché potenzialmente in grado di registrare qualsiasi suono proveniente dal Mac, qualsiasi canzone, qualsiasi cosa”.

Jobs ha poi chiesto se Curry e altri podcaster se avessero bisogno di Audio Hijack. La risposta fu un sì enfatico, quindi Steve Jobs disse alla RIAA di non andare avanti in questa loro battaglia.

Rogue Amoeba non ha mai sentito parlare della RIAA e fino ad ora non sapeva nulla di questa conversazione. Kafasis ha detto che sentire la notizia, anche quasi due decenni dopo, è stato “agghiacciante”.

L’azienda, ricordiamo, continua a sviluppare Audio Hijack, oltre a una serie di altre app audio tra cui Loopback e Farrago.

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