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Estratti dai video e pubblicati sul web 6.000 volti dell’attacco al Congresso USA

Su internet è apparso il sito web denominato “Faces of the Riot” con elencati i volti catturati dai vari filmati girati prima e durante l’attacco al Congresso USA dello scorso 6 gennaio, evento nel corso del quale – lo ricordiamo – sono morte 5 persone.

Nel sito in questione vengono mostrati i volti di circa 6000 persone, ognuno dei quali con un tag che rimanda al video su Parler (il social senza regole bloccato da Apple e Google) nel quale il volto compare.

Il creatore del sito ha riferito a Wired di avere sfruttato software open source di machine-learning e riconoscimento dei volti per individuare, estrarre e duplicare ogni viso individuato negli 827 filmati pubblicati il 6 gennaio su Parler, girati all’interno e all’esterno del Campidoglio, a Washington, quando manifestanti Pro-Trump avevano attaccato violentemente la sede del parlamento fino ad arrivare alle aule del Congresso.

Il creatore del sito “Faces of the Riot” riferisce che il suo obiettivo è di permettere a chiunque di identificare i rivoltosi, aiutando l’FBI a individuare persone non ancora identificate. “È del tutto possibile che un sacco di persone che si trovano su questo sito web ora dovranno affrontare le conseguenze nella vita reale delle loro azioni”.

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In un recente aggiornamento del sito, sono stati aggiunti link che collegano i volti a vari filmati, in modo da permettere alle persone di cliccare su un volto e capire cosa faceva la persona nei filmati postati su Parler.

Il creatore di “Faces of the Riot”, uno studente del college “nell’area metropolitana di Washington, DC”, intende aggiungere funzionalità che aiutano a contestualizzare i vari volti sul sito, distinguendo tra passanti, manifestanti pacifici e inserzionisti violenti.

Ammette che lui e il collega con il quale ha creato il sito stanno ancora lavorando per “eliminare” i volti dei “non violenti”, inclusi quelli di forze di polizia o giornalisti presenti durante i fatti. Un messaggio nella parte superiore del sito mette in guardia dalle indagini personali, invitando invece gli utenti che riconoscono persone a rivolgersi all’FBI (c’è un link ad una pagina dove è possibile passare le “soffiate”).

Per l’attacco al Congresso degli Stati Uniti del 6 gennaio sono in corso indagini; sono state arrestate centinaia di persone con accuse che vanno dall’effrazione al terrorismo interno. L’FBI sta cercando di identificare i vari aggressori uno a uno, ha diffuso le immagini dei sospetti online e chiesto aiuto a chiunque possa avere delle informazioni.

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