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Gli USA bloccano l’esportazione di tecnologie di intelligenza artificiale: favorirebbero i nemici

Le preoccupazioni del governo statunitense per tutto ciò che riguarda il coinvolgimento della Cina nel mondo IT comportano nuove limitazioni anche nel settore dell’Intelligenza Artificiale (IA). Il Dipartimento del Commercio USA ha istituito una norma che, a partire dal 6 gennaio, prevede l’obbligo per le aziende di ottenere una licenza prima di poter offrire in nazioni diverse dal Canada determinate tecnologie che si basano sull’IA nell’ambito dei software per le immagini geospaziali.

Com’è facile immaginare, i funzionari governativi temono che tecnologie in grado di aiutare droni e satelliti a identificare oggetti, potrebbero finire nelle mani dei cinesi e altre nazioni avversarie.

La norma in questione, riferisce Reuters, è la prima di una serie che hanno l’obiettivo di mettere paletti nell’esportazione di tecnologie sensibili verso paesi che avrebbero atteggiamenti “poco amichevoli” nei confronti degli USA. L’obiettivo è sia impedire a queste nazioni di copiare tali tecnologie (con ovvi svantaggi economici), ma anche ridurre le possibilità di individuare debolezze sulla sicurezza.

Le restrizioni riguardano software che possono essere usati con sensori, droni e satelliti e che consentono di automatizzare l’identificazione di obiettivi sia per scopi militari, sia per scopi civili. Poche settimana addietro erano circolate voci di una “black list” con cinque tecnologie che non potranno essere esportate verso nazioni “avversarie”. Secondo le indiscrezioni di Reuters, questa lista include prodotti per il quantum computing, la stampa 3D e l’intelligenza artificiale.

La Cina completerà l’alternativa al GPS nel 2020

A dicembre il Financial Times ha riferito che il dipartimento di Stato USA abrebbe chiesto alle aziende telefoniche e ai produttori di chip di siglare un documento con una serie di linee guida sul mondo digitale, che prevede – tra le altre cose – l’impegno a non comprare prodotti da aziende che, secondo il governo americano, hanno infranto le sanzioni vigenti o i cui dati potrebbero essere condivisi con le agenzie di intelligence del loro paese. Alcune di queste aziende avrebbero riferito di essere preoccupati della possibile esposizione a violazioni antitrust, firmando per tenere fuori dal mercato un concorrente come Huawei.

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