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I migliori libri per capire le differenze di genere

Bob Thaves diceva: “Ricordatevi che Ginger Rogers faceva tutto quello che faceva Fred Astaire, ma all’indietro e con i tacchi alti”. Ancora oggi questa battuta suona come allora: molto più che non una semplice battuta. Perché viviamo in una società che ha recepito e istituzionalizzato una pratica secolare di tipo patriarcale, che punisce e svilisce le persone di genere femminile (e molte tutti quelli che non rientrano nell’approccio binario convenzionale).

Anche la stessa lingua italiana è sessista, a partire dai plurali misti che vedono la prevalenza del genere maschile. Come si passa oltre e si introduce un modo diverso di vivere la vita, in maniera più equilibrata e con degli obiettivi diversi? Siamo andati a cercare i libri che potrebbero dirci molto, sia agli uomini che alle donne. Ecco la lista dei migliori, buona lettura.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida

Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo più sentire

Uno dei libri di Michela Murgia. Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse.

Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.

Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.

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Gli uomini mi spiegano le cose. Riflessioni sulla sopraffazione maschile

Ancora una volta Rebecca Solnit è sorprendente e riesce a cogliere nel segno. Ci sono molti modi per sentirsi superiori, più forti, più bravi, più sapienti e potenti. La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l’umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici, da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti.

La violenza sulle donne comincia anche da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere. Cosa non funziona in queste conversazioni? Gli uomini pensano erroneamente di sapere cose che le donne non sanno e, senza farsi domande, iniziano a spiegarle. In questa selezione dei suoi scritti femministi più noti, Rebecca Solnit spiega perché ciò accade e ne sottolinea il lato grottesco. Con la sua prosa mette a nudo alcuni degli aspetti più imbarazzanti, crudi e folli della società maschilista, invitando a riflettere tutti coloro che ne hanno il coraggio.

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Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano

Un libro semplice, duro e importante, da non dimenticare, scritto da Emma. Conosci la scena: sei tornata dal lavoro, hai fatto la spesa, stai preparando la cena e nel frattempo pensi a quando pagare l’affitto, chiamare l’idraulico, prendere la pillola, finire quella mail di lavoro, controllare che i tuoi figli abbiano fatto i compiti, caricare la lavatrice. Tutto questo mentre il tuo compagno ti chiede se per caso sai dove sono finite le sue scarpe.

Hai mai pensato a quante volte il tuo partner ti ha risposto «bastava chiedere», come se tu fossi l’addetta all’organizzazione della casa? Hai mai riflettuto sul delicato equilibrio che cerchi di mantenere rispondendo a un commento inopportuno per evitare di essere definita “isterica”?

Ti è mai venuto in mente che non va bene sentirti costantemente responsabile del benessere emotivo o sessuale del tuo partner? Hai mai riflettuto su quanto sia ingiusto che il tuo congedo di maternità sia chiamato da qualche collega “una vacanza”? Se non ci hai mai pensato, scoprirai queste porzioni della tua stessa vita nelle pagine di Emma. E se ancora non sei femminista, scoprirai di esserlo. Introduzione di Michela Murgia.

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Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici

Giulia Blasi e il suo manuale per tutte. “Siamo arrivate a un punto di svolta: un punto in cui se accettiamo di giocare secondo le regole siamo finalmente ammesse alla mensa dei patriarchi per nutrirci del poco cibo che ci viene allungato. Ma il femminismo non si siede al tavolo con il patriarcato: il femminismo lo rovescia, il tavolo”.

Questo il messaggio che Giulia Blasi ci lancia dopo aver constatato quanto ancora oggi, nonostante durante il Novecento siano stati fatti enormi passi avanti per le donne, esistano realtà del tutto anacronistiche. È giunto il momento che le ragazze di ogni età raccolgano il testimone delle loro nonne e bisnonne per fare una rivoluzione che ci porti tutti – maschi e femmine – a un mondo in cui parole come carriera, politica, successo non siano appannaggio dei soli uomini e non ci si senta più obbligati ad aderire a modelli patriarcali.

Sembra impossibile? Non lo è. In questo manuale Giulia Blasi analizza le situazioni che le donne quotidianamente vivono e offre consigli pratici e concreti per mettere in atto un femminismo pieno di ottimismo e spirito di collaborazione, che possa renderci tutti più felici.

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Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

Il romanzo di Michela Marzano è già un classico. Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, “che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c’hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine”. Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé.

Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l’attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l’istinto di ritrarsi per compiacere non l’abbandona mai del tutto.

Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l’eredità del “MeToo” a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall’altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola “consenso”? Quando possiamo essere sicuri che un “sì” non nasconda un’esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti.

Michela Marzano invita lettori e lettrici a ragionare insieme con la curiosità e l’intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull’ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo.

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Dovremmo essere tutti femministi

La comprensione passa attraverso un lavoro collettivo di analisi. In questo saggio molto personale, scritto con grande eloquenza, frutto dell’adattamento di una conferenza TEDx dal medesimo titolo di straordinario successo, Chimamanda Ngozi Adichie offre ai lettori una definizione originale del femminismo per il XXI secolo.

Attingendo in grande misura dalle proprie esperienze e riflessioni sull’attualità, Adichie presenta qui un’eccezionale indagine d’autore su ciò che significa essere una donna oggi, un appello di grande attualità sulle ragioni per cui dovremmo essere tutti femministi. In un contesto in cui il femminismo era considerato un ingombrante retaggio del secolo scorso, la posizione di Adichie ha cambiato i termini della questione.

Alcuni brani della sua conferenza sono stati campionati da Beyoncé nel brano Flawless e hanno fatto il giro del mondo. La scritta FEMINIST a caratteri cubitali come sfondo della performance dell’artista agli Mtv Video Music Awards e il famoso discorso dell’attrice Emma Watson alle Nazioni Unite in cui si dichiara femminista sono segni evidenti del fatto che c’è un prima e un dopo questo libro.

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Ferite a morte. Dieci anni dopo

Il libro di Serena Dandini torna. Dalla sua prima uscita Ferite a morte si è trasformato nel tempo in un potente strumento di denuncia e in un mezzo efficace per aprire un dialogo con le istituzioni. Purtroppo, e sottolineiamo questo purtroppo, è diventato un classico. Non lo avremmo mai voluto, speravamo sinceramente che le cose cambiassero con più rapidità, ma siamo ancora qui a contare (come dimostrano i dati aggiornati in questa nuova edizione) e, nonostante le buone leggi che sono state varate nel nostro Paese, i numeri sono sempre impressionanti.

La situazione è tuttora a rischio e la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che aumentare il pericolo per le donne rinchiuse in casa per il lockdown. “Io resto a casa”, lo slogan che ha scandito quelle giornate, non è stato uguale per tutti ma ha costretto molte vittime di violenza domestica a convivere con i loro aguzzini.

Era necessario aggiornare questa nuova edizione del libro con un monologo, “Casa dolce casa”, che racconta proprio questa situazione paradossale e, tra le altre storie inedite che sono nate lavorando sul campo, abbiamo voluto anche aggiungere una voce maschile. È l’ultimo monologo del libro, vuol essere una speranza di cambiamento e un invito simbolico a tutti gli uomini a farsi carico insieme a noi di questo dramma che non è una cosa “da donne”, ma li riguarda in prima persona e soprattutto non è ineluttabile come un destino avverso bensì è solo un’eredità

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Donne che amano troppo

Tantissime edizioni, un successo enorme, il libro di Robin Norwood percorre una traiettoria che non può essere fermata. La prefazione è di Dacia Maraini. Perché amare diviene “amare troppo”, e quando questo accade? Perché le donne a volte pur riconoscendo il loro partner come inadeguato o non disponibile non riescono a liberarsene? Mentre sperano o desiderano che lui cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione.

Questo libro straordinario e potente offre una casistica nella quale sono lucidamente individuate le ragioni per cui molte donne si innamorano dell’uomo sbagliato e spendono inutilmente le loro energie per cambiarlo. Con competenza e chiarezza Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l’equilibrio dei sentimenti.

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Donne che pensano troppo

Il lavoro di Susan Nolen-Hoeksema ci porta attraverso il cuore dell’oscurità. «Il mio cervello non si ferma mai.» Quante volte lo abbiamo detto o sentito dire? Molte donne conoscono fin troppo bene la sensazione di sentirsi soffocare da pensieri, emozioni, preoccupazioni che si accavallano fuori controllo.

Che cosa sto facendo della mia vita? Cosa pensano gli altri di me? Perché non sono soddisfatta? Sarò abbastanza in gamba? Il mio compagno è ancora interessato a me? Perché mio figlio mi risponde male? Perché mi sento così frustrata e ansiosa?

Pensare troppo, ruminazione è il termine corretto, è in effetti prevalentemente una tendenza femminile. Un’abitudine, o meglio una trappola, che come sappiamo non contribuisce a risolvere i problemi, anzi tiene la mente avviluppata in un circolo vizioso. Con conseguenze deleterie sull’umore, l’energia vitale, i rapporti interpersonali e persino la salute.

Grazie a questo chiaro ed efficace metodo, che ha già aiutato milioni di donne a ritrovare la serenità della mente, dare un taglio ai pensieri negativi è possibile. In tre illuminanti step impareremo a mettere in pausa il cervello, per riprendere in mano la nostra vita. Più rilassate e cariche di energie positive, azzereremo gradualmente stress e ansia e miglioreremo le relazioni con il partner, i figli, gli amici, i colleghi. Per sperimentare finalmente la libertà e la felicità di una mente serena.

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La volontà di cambiare

Con questo libro bell hooks scrive una serie di pagine importanti soprattutto per gli uomini. Tutti infatti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini. È questa la verità essenziale che anima il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinità tossica, sull’inclinazione maschile alla violenza e all’assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una società nuova, in cui nessuno debba più avere paura del proprio universo sentimentale.

Cresciuti in una società patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze. Sono spinti a indossare maschere sempre più convincenti per evitare di esprimere ciò che sentono davvero e rivelare così la loro incapacità di gestire relazioni profonde e aperte.

Sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno. Ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non è più un’irraggiungibile utopia, diventa anzi un’indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l’unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati.

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Elogio del margine-Scrivere al buio Un libro in più

Per aumentare la conoscenza e la comprensione di una autrice fondamentale, mettiamo il nostro libro fuori sacco della lista dei migliori di Macitynet, come tradizione. Ventidue anni fa la prima comparsa in Italia di bell hooks, autrice di riferimento sul tema del razzismo subito dalle donne nere negli Usa. Oggi la sua riscoperta diventa quanto mai necessaria.

Nei saggi di Elogio del margine, scopriamo i luoghi in cui si è svolta e si svolge la resistenza delle donne afroamericane, a partire dalla casa, scudo di protezione dalla violenza razzista. In Scrivere al buio, dialogo critico e allo stesso tempo intimo con Maria Nadotti, bell hooks mette il suo pensiero alla prova di argomenti ordinari: i rapporti familiari e di coppia, l’istruzione, l’uso del denaro, la pratica della scrittura. Il pensiero femminista deve parlare alle donne di condizione meno agiata, riconoscendo la storia particolare delle donne afroamericane.

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Auschwitz spiegato a mia figlia

Il racconto tremendo di una realtà tragica che stiamo tragicamente dimenticando, con le parole al femminile di Annette Wieviorka.

Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza?

Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d’Europa. Domande crude e dirette che esprimono l’incredulità di chi non può concepire l’assurda tragedia dei lager nazisti.

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