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I migliori libri sul design

In Italia non solo abbiamo scuole straordinarie di design, designer di eccellenza e una definizione della disciplina che viene studiata in tutto il mondo (il design è quella disciplina che risponde ai bisogni, risolve problemi, propone soluzioni o esplora nuove possibilità per migliorare la qualità della vita degli esseri umani). Abbiamo anche un premio, il Compasso d’Oro e addirittura un museo nazionale di settore dedicato (l’ADI Design Museum di Milano). In Italia si respira design oltre che arte: bellezza e funzione, arte e industria, artigianato e competenza.

Ecco quindi una serie di libri per andare alla scoperta di questo mondo straordinario che rende belli gli oggetti e fa stare bene le persone, risolvendo problemi e aumentando la qualità della vita. Design come democratizzazione del mondo e degli oggetti che lo compongono. E tutti i migliori libri per conoscerlo.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

Il design e l’invenzione del Made in Italy

Elena Dellapiana studia e analizza un rapporto cruciale per capire cosa sia il design e che ruolo abbia nel nostro paese: il rapporto con il Made in Italy, spiegando ovviamente cosa sia. Infatti, Made in Italy è una «parola-valigia» che contiene le cose più diverse: oggetti e arredi per la casa, abiti, scarpe e borse, auto e motocicli, cibi raffinati o in scatola, ma anche atmosfere e stili di vita. Made in Italy è il label lasciapassare che conferisce prestigio alle merci sul mercato globale ed è da sempre oggetto di discussioni e protezionismi. Ma soprattutto Made in Italy allude a qualcosa di impalpabile quanto potente, condiviso in tutto il mondo e sinonimo di eleganza e della magica alchimia tra innovazione e tradizione. Questo volume si interroga su come si sia giunti a una formula che ha comunicato e amplificato il prodotto italiano fin dalle esposizioni universali del XIX secolo, mettendo a fuoco, anche grazie ad azioni normative e propagandistiche, categorie che arricchiscono la semplice accezione di «fatto in Italia»: mediterraneità, artigianalità, artisticità, ingredienti che, a loro volta, contribuiscono a definire la sfuggente dimensione del design. Ed è il design, nel suo passaggio da artigianato artistico a prodotto industriale, ad aver sollecitato nei mercati e nel pubblico internazionale quelle reazioni, per lo più favorevoli se non adoranti, che hanno contribuito a modellare una vera e propria categoria dello spirito, in un continuo gioco di rimandi tra spunti provenienti dai progettisti e dalle aziende italiane e riflessi rintracciabili nei paesi più attivi nel dibattito sulla cultura del progetto.

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STORIA DEL DESIGN: Un viaggio verso l’industrial design che parte dalla prima rivoluzione industriale e arriva fino ai giorni nostri. Scopri da dove derivano le forme che ci circondano

Design vuol dire belle immagini, tra le altre cose. E capire concetti importanti. Un viaggio tra estetica e funzione che vi aiuterà a capire come l’uomo si sia circondato di arte e l’abbia plasmata in modi diversi a seconda dei suoi scopi. Per alcuni il design è una materia di studio da proseguire come professione ma per tanti altri fa parte di quella sfera di passioni che sentiamo di voler approfondire e comprendere in tutto il loro fascino. Questo libro è stato progettato proprio per queste ultime persone e per far capire cosa sia il design: com’è nato, gli stili che si sono susseguiti nel tempo, alcuni tra gli oggetti più importanti, le innovazioni.

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Ergonomia & design. Design per l’ergonomia

Quello di Francesca Tosi è un lavoro fondamentale per esplorare il concetto di design in chiave moderna e digitale. “Ergonomia” è il termine con il quale si definiscono sia l’insieme delle conoscenze interdisciplinari sul Fattore umano (provenienti dalla psicologia, dalle discipline mediche, dall’ingegneria e dalla progettazione), sia l’insieme dei metodi e delle procedure – proprie dello Human-Centred Design e della User Experience – finalizzate a valutare le esigenze delle persone nella loro interazione con i prodotti, gli ambienti, i servizi e, più in generale, i sistemi con i quali entrano in rapporto durante le loro attività di lavoro e di vita quotidiana. Le conoscenze e i metodi di intervento dell’Ergonomia rappresentano oggi fattori strategici essenziali sia per l’innovazione di prodotto/sistema che per l’innovazione del processo di progettazione e produzione, e una componente centrale della cultura e della pratica del progetto, e in particolare del Design da sempre orientato all’innovazione – tecnologica e formale – e strettamente legato alla realtà della produzione industriale. Ed è il Design ad offrire oggi all’Ergonomia strumenti e terreni di sperimentazione radicalmente nuovi rispetto al passato – dal design dei prodotti d’uso quotidiano al design dei servizi, dal design delle interfaccia digitale all’internet delle cose (IOT) – e a rendere disponibili la visione e la capacità di sintesi progettuale, e ovviamente le soluzioni di intervento, capaci di rispondere alle esigenze, alle aspettative e ai desideri delle persone. Questo volume tratta i temi dell’Ergonomia in rapporto al Design – e viceversa – e ne presenta quindi una lettura fortemente orientata alla specificità del Design inteso nel significato italiano del termine, ossia nelle sue diverse declinazioni di Design del prodotto (fisico e virtuale), degli interni, della comunicazione, della moda, basato sulla sintesi progettuale di conoscenze e competenze umanistiche, artistiche, tecnologiche e delle scienze sociali. Tema particolarmente attuale oggi, visto il crescente ruolo dell’Ergonomia all’interno delle aziende produttrici in particolare di prodotti e servizi, e l’avvicinamento, sino alla loro sovrapposizione e integrazione, dei metodi di valutazione e progettazione propri dello Human-Centred Design (HCD), della User Experience (UX), del Design Thinking.

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Il progetto della bellezza. Il design fra arte e tecnica dal 1851 a oggi

La storia più autorevole sul design, scritta da Maurizio Vitta, che in questa seconda edizione viene riproposta in una versione riveduta e arricchita, che dà conto dei più recenti sviluppi registrati in questo campo. Da quando nel 1851 la Great Exhibition di Londra raccolse per la prima volta, sotto le modernissime volte in vetro e ferro del Crystal Palace, i «prodotti dell’industria di tutte le nazioni», la sterminata famiglia degli oggetti d’uso è entrata nella storia della nostra cultura, reclamando un progetto formale – il design – che ha finito col dare vita a un campo culturale ben strutturato, a una disciplina universitaria e a una professione perfettamente definita. Progettare la figura di un oggetto d’uso quotidiano costituisce infatti un’operazione complessa, nella quale la forma deve confrontarsi con la funzione, la creatività deve sfidare i vincoli tecnici, e il principio etico, formulato fin dall’inizio, di “portare la bellezza in tutte le case” deve affrontare le ragioni della produzione e del mercato. Questo libro racconta quindi la storia del design come storia di un laborioso equilibrio ogni volta raggiunto fra le componenti artistiche e quelle tecniche del progetto. Al suo centro, però, resta sempre l’oggetto d’uso, strumento indispensabile per il vivere quotidiano, portatore di significati sempre più ampi, con le luci e le ombre che lo hanno accompagnato nella sua lunga vicenda.

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Design italiano del XX

Sintetico e fondamentale. Un dossier dedicato al Design italiano, scfritto da Aldo Colonnetti, Elena Brigi e Valentina Croci. In sommario: Il linguaggio della differenza; Il primato di Milano; Il boom economico italiano e la produzione in grande serie; Il design radicale: dalle avanguardie degli anni Sessanta al laboratorio della postmodernità; Il design e comunicazione di massa: il design-star system.; Design made in Italy: quale futuro? Come tutte le monografie della collana Dossier d’art, una pubblicazione agile, ricca di belle riproduzioni a colori, completa di un utilissimo quadro cronologico e di una ricca bibliografia.

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Design. Progettare gli oggetti quotidiani

Alberto Brassi per questa collana fondamentale del Mulino che risponde in modo veloce a domande importanti. Una lampada, una bicicletta, un computer, ma anche libri, siti web, sistemi e servizi. All’origine delle “cose”, fìsiche o immateriali, che ogni giorno entrano nelle nostre vite, esiste un processo globale di progettazione nel quale convergono ideazione, produzione, comunicazione, utilizzo, consumo e riuso: è il design. Dopo averne descritto le caratteristiche e il campo d’azione, l’autore ci guida nelle sue diverse declinazioni nel contesto internazionale, ed in quello italiano, dove il design ha trovato un terreno fertile per esprimersi ai massimi livelli trasformando alcuni oggetti in icone del vivere quotidiano. E domani? Quali sfide per il design del terzo millennio?

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Estetica e design

Un profondo cambiamento culturale in corso nella nostra epoca sempre per via del design. L’estetizzazione della merce, il rapporto del design con l’arte, l’industria e la tecnica, il design di massa: il libro introduce alle principali teorie estetiche del design, dai primi accenni ottocenteschi di Baudelaire e Marx alle prospettive contemporanee aperte da Adorno, Baudrillard e Flusser. Una eccellente riflessione di Andrea Mecacci.

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Ergonomia cognitiva. Dalle origini al design thinking

Testo fondamentale di Antonio Rizzo per capire questa branca del design. L’ergonomia cognitiva è divenuta una disciplina centrale con l’avvento delle nuove tecnologie digitali. Il volume nella prima parte affronta una breve storia dell’ergonomia cognitiva e delle nuove sfide che si prospettano per questo settore. Successivamente viene analizzato il modo di operare dell’ergonomo cognitivo o cognitive designer, attraverso i metodi dello human-centered design e i mindsets del design thinking. Nella parte finale del testo sono presentati i principi operativi del cognitive design, per concludere con l’analisi dei processi psicologici umani che sottendono alla produzione e all’uso degli strumenti, e sotto quali aspetti questi processi sono differenti da quelli delle altre specie viventi che pure creano e usano strumenti.

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Design e comunicazione visiva. Contributo a una metodologia didattica

Una raccolta di libri sul design in Italia non potrebbe essere completa senza alcune delle opere del maestro indiscusso, il talento geniale e la voce più importante: Bruno Munari. In questo libro troverete cose molto interessanti. Che cosa è la grafica? Chi sono i designer? Come funziona la loro logica creativa? Quale uso fanno delle tecniche e dei materiali? Il maestro del design italiano ha scritto il più divertente manuale per comprenderne i principi, le leggi e le possibili realizzazioni.

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Artista e designer

Sempre Bruno Munari e sempre le sue vivaci, intelligenti, leggere e interessanti pagine. Questa volta per affrontare un tema di grande attualità. Quello della separazione sempre maggiore tra l’arte pura e la produzione d’arte legata all’esigenza della grande industria e dei consumi di massa. Sono pagine che potrebbero valere per molti altri settori, dal cinema alla letteratura. «L’artista opera con la fantasia, mentre il designer usa la creatività. La fantasia è una facoltà capace di immagini che possono essere irrealizzabili La creatività è una capacità produttiva dove fantasia e ragione sono collegate e il risultato è sempre realizzabile. Con la fantasia si può immaginare un orologio molle come quello di Dali, una musica che non esisteva, una architettura strana, una motocicletta liquida con freni di lana e sella di piume di pavone».

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Scomodo ma “di-design”: Gli eventi che cambiarono la storia del Design

Un bel libro di Matteo A. Bianchi sul design che risponde ad alcune interessanti domande in modo originale e creativo. Lo sapevate che per pubblicizzare la sua Moka Renato Bialetti, convinse il miliardario greco Aristotele Onassis ad ingannare un francese riluttante? Perché Joe Colombo decise di tagliare il portaombrelli di Gino Colombini per trasformarlo in una lampada? Come riuscì lo Studio 65 a evitare una citazione in giudizio da parte di Salvador Dalì per aver copiato il suo divano? È vero che Jonathan Ive di Apple copiò gli oggetti di Dieter Rams? E perché il divano Marshmallow fu volutamente attribuito ad un altro designer? Il design richiede un impegno rigoroso per cercare la soluzione migliore a un problema, ma talvolta anche un colpo di fortuna o una sventura, un momento di genialità o un’ispirazione improvvisa possono portare al successo mondiale un designer e il suo oggetto, che cambieranno la storia di questa disciplina. Che siate neofiti o esperti in materia, studenti o semplicemente appassionati di design, attraverso i 30 racconti presenti nel libro vi accorgerete di aver acquisito una conoscenza completa sul mondo del design, senza nemmeno accorgervene.

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Scritti sulle tecniche di produzione e di progetto

Chi sono i nomi importanti del settore nel nostro Paese? Certamente Marco Zanuso è uno dei grandi designer italiani. Grazie a Roberta Grignolo, che ha curato questa selezione, possiamo capire il suo pensiero. Il volume raccoglie una selezione degli scritti di Marco Zanuso (1916-2001), noto architetto e designer milanese, scelti tra articoli, relazioni a convegni, conferenze e incontri pubblici, alcuni dei quali inediti. La scelta dei testi mira a testimoniare l’ampiezza degli interessi di Zanuso, che spaziano dalle nuove tecniche di produzione in serie al rapporto tra arte e architettura, dal ruolo della tecnica nel progetto ai metodi di gestione del processo progettuale, e il suo apporto al dibattito architettonico contemporaneo. Il volume è corredato da illustrazioni di opere e progetti di Zanuso provenienti dal fondo fotografico dell’architetto, e comprende immagini di noti fotografi italiani: da Aldo Ballo a Gianni Berengo Gardin. Con una prefazione di Bruno Reichlin.

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Ritratti e autoritratti di design

Una etnografia, semplice e chiarissima, del design e dei designer. Che cos’è oggi la professione di designer? Per rispondere a questa domanda, questo libro descrive le vicende di tre generazioni di designer, dai Maestri alle tendenze del Nuovo Design. Le biografie si incrociano con l’autobiografia, le esperienze personali con quelle di interi movimenti, come Alchimia e Memphis, di cui Andrea Branzi è stato uno dei protagonisti. Viene così analizzato il “sistema dinamico” del design italiano, nel quale queste esperienze si collocano, con riflessioni sul ruolo di una nuova didattica e sul design come professione di massa. Conclude il percorso un’autobiografia, che sottolinea aspetti salienti della ricerca professionale e teorica di Andrea Branzi. Questo passaggio dal ritratto all’affresco di gruppo, dalla biografia all’autobiografia, alla teoria fa di questo libro un lavoro sperimentale che, come scrive il suo autore, non porta a risultati garantiti, ma apre lo sguardo a scenari, che testimoniano la peculiarità del design italiano, mai unitario ed omogeneo, ma fatto di variazioni e differenze che sono la sua originalità e la sua ricchezza.

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25 modi per piantare un chiodo. Sessant’anni di idee e progetti per difendere un sogno

Un libro straordinario, a cura di Barbara Casavecchia, sull’opera e la vita di Enzo Mari. Con lo spirito curioso e concreto del bambino che imparando a sperimentare e a muoversi nel mondo acquisisce conoscenza, Enzo Mari si racconta in prima persona, dal periodo di autoformazione dell’infanzia e della prima giovinezza, tra gli anni Trenta e Quaranta, attento ai molti stimoli di una realtà difficile ma in pieno fermento, agli studi all’Accademia di Brera, alla fase di più intensa attività artistica che ha fatto di lui uno dei designer più geniali e innovativi del Novecento. Mari è sempre stato mosso dalla convinzione che progettare corrisponda a una pulsione profonda insita in ogni essere umano. Una convinzione che lo ha portato, negli anni Sessanta, a rivoluzionare il concetto di design, realizzando, con coerenza, un’«utopia democratica»: disegnare e produrre oggetti belli e utili per la gente comune. Sono nate così creazioni che non sentono l’usura del tempo: dai giochi concepiti per stimolare i bambini a «produrre intelligenza», ai progetti realizzati in tutto il mondo per i più importanti marchi (Olivetti, Driade, Zanotta, Artemide, Alessi). Con la fine degli anni Settanta, Mari considera conclusa l’utopia del design. Orgoglioso di essere un «ingenuo cronico», non esita a gridare che oggi il design è nudo ma non cessa di essere ottimista.

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Il mondo dei colori. Una storia culturale in sette tonalità

Una festa intellettuale oltre che visiva, una vera biografia del colore che delizia gli occhi e la mente. Un libro fantastico e molto interessante, impossibile metterlo giù. Il lavoro di James Fox esplora il significato e l’importanza dei colori nella storia dell’umanità. Con la sua prosa elegante e coinvolgente, Fox ci conduce in un viaggio che parte dall’antichità e arriva fino ai giorni nostri, attraverso le culture e le civiltà del mondo intero. Prendendo in considerazione sette colori primari – nero, rosso, giallo, blu, bianco, viola e verde – l’autore ci accompagna attraverso il tempo e lo spazio, raccontandoci come ogni tonalità sia stata interpretata in maniera peculiare e originale nelle diverse culture umane. Il libro ripercorre questi significati per mostrare come sono cambiati e si sono moltiplicati, il ruolo che hanno avuto nella definizione della nostra identità nel corso della storia e come la loro comprensione ci permetta di vedere in modo nuovo molte delle pietre miliari della storia dell’arte: dal giallo oro dell’oreficeria dell’antico Egitto al verde brillante delle maschere funerarie maya, agli esperimenti cromatici di Turner, passando dalla purezza dei blu di Tiziano fino al brillante blu di Yves Klein e alla profondità del nero più nero che sia mai stato creato. Creando una vera e propria storia del colore, troviamo qui intrecciati letteratura, filosofia, cinema, archeologia, scienza e arte, storie che tutte insieme raccontano come l’uomo, levandosi in piedi nelle caverne di un tempo remoto per attestare la sua presenza coi primi segni color vermiglio, si sia rapportato in maniera complessa e creativa con l’intero arcobaleno del mondo. Questo libro ci dona una nuova teoria sugli esseri umani e sul nostro posto nell’universo: secondo solo al linguaggio, il colore è il più grande portatore di significato culturale nel nostro mondo.

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La linea e l’ombra

Infine, per chiudere la nostra raccolta di libri su design, come tradizione di queste liste dei migliori libri di Macity, una piccola sorpresa “fuori quota” ma fino a un certo punto. Alfredo Accatino è infatti scrittore e storico dell’arte, che ha creato altre opere di finzione a sfondo storico. In questo caso, si inventa una figura fittizia e la colloca all’interno di un contesto storicamente solidissimo e fondamentale per la nostra raccolta: il crogiolo del design mondiale. Nella pura architettura dei Laboratori Bauhaus di Dessau, la scuola di design che provò a cambiare il mondo, Erich Kroll, un ragazzo dal passato doloroso, vive la maledizione di non avere talento nel luogo simbolo del talento. Anzi, si illude che la creatività lo possa condurre al successo e al riscatto personale, e perseguirà questo obiettivo ad ogni costo, con cinismo e ottusità, sino a rovinarsi la vita. Lo seguiremo così nella sua continua lotta per emergere, dall’apertura della scuola (1926), sino a quando Walter Gropius ne lascia la direzione (maggio 1928). Una sorta di “giro di vite” tra Maestri quasi mitologici (Kandinskij, Klee, Schlemmer) e studenti geniali, mentre sullo sfondo scorgiamo l’onda nera del nazismo e gli ultimi fuochi della Repubblica di Weimar e, infine, nell’epilogo, la guerra e le ferite di una Germania divisa. Tranne Erich tutti i personaggi sono realmente esistiti, come i ragazzi sognatori – i Bauhäusler – veri protagonisti della narrazione. Un percorso che ci permette di ricostruire fedelmente il clima nel campus, tra lezioni, scontri, amori, eccessi, in un periodo storico fondamentale per la cultura e l’arte contemporanea, che crediamo di conoscere, ma di cui in effetti sappiamo veramente poco. Un romanzo di formazione che punta a decostruire le regole base: più che migliorare, infatti, Erich peggiora, a livello umano ed emotivo in un percorso dove è difficile distinguere tra vittime e colpevoli.

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