Con la pandemia sono sicuramente aumentate le persone che si collegano o lavorano da casa grazie a internet. L’International Telecommunication Union (ITU) stima in 4,9 miliardi le persone che hanno avuto accesso a Internet nel 2021, in aumento rispetto ai circa 4,1 miliardi del 2019.
Il numero di utenti Internet nel mondo è aumentato di oltre il 10% nel 2020, un dato indicato come un significativo aumento negli ultimi ultimi dieci anni. L’insolito aumento nel numero di utenti è legato al coronavirus (confinamento e provvedimenti cautelativi vari) chehanno portato alcuni utenti a svolgere attività online per acquisti, operazioni bancarie o anche semplicemente la ricerca di informazioni.
Tutto questo ha portato su internet quasi 782 milioni di persone in più rispetto al 2019, che un aumento del 17%. Rimane un divario generazionale, con il 71% della popolazione mondiale di età compresa tra 15 e 24 anni che utilizza Internet, rispetto al 57% di altri gruppi di età.
Sebbene la crescita sia significativa, un gran numero di persone rimane a tutt’oggi ancora estraneo a Internet: 2,9 miliardi di persone (ovvero il 37% della popolazione mondiale) non hanno mai usato la rete. Circa il 96% di questi vive in paesi in via di sviluppo ed è costretto ad affronta problemi gravi quali: povertà, accesso limitato all’elettricità o analfabetismo. L’ITU osserva, tuttavia, che sebbene i giovani utilizzino maggiormente Internet, la situazione dovrebbe migliorare, poiché i mercati del lavoro locali sfrutteranno sempre più le tecnologie per consentire ai vari dipendenti di lavorare.
Interesante notare le disuguaglianze tra uomini e donne. A livello globale, internet è usato dal 62% degli uomini, contro la media del 57% delle donne. Il divario è quasi inesistente nei paesi sviluppati, tende a ridursi a livello globale ed è molto più marcato in alcune parti del mondo (Africa, Stati arabi).
Da sottolineare l’annosa questione delle differenze tra aree urbane e rurali. Gli abitanti delle città sono i più connessi, con il 76% delle persone che indica di avere una connessione rispetto al 39% delle aree rurali a livello globale. Nei paesi in via di sviluppo, le persone che vivono nelle città hanno il doppio delle probabilità di utilizzare Internet rispetto a quelle che vivono in campagna.
L’ITU evidenzia ancora (qui il report completo in PDF) una netta discrepanza tra la disponibilità della rete e l’effettiva connessione da parte degli individui. Il 95% della popolazione mondiale potrebbe teoricamente accedere al 3G o al 4G, ma miliardi di persone non sono connesse. Il problema è soprattutto di natura economica, con molte persone che non possono permettersi una connessione ma anche l’assenza di contenuti in determinate lingue e le difficoltà di utilizzo della rete senza la previa formazione.
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