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Ive cambia tutto in iOS, rischi di ritardi per le principali innovazioni

Ive sta lavorando intensamente alla revisione dell’interfaccia e del look grafico delle principali applicazioni iOs. A precisare ed approfondire con dettagli inediti quel che era già noto, l’impegno del designer di tutti i dispositivi di maggior successo degli ultimi anni, per ricostruire l’estetica e l’interfaccia umana di iOS, è Bloomberg.

Ive, dice il periodico finanziario, nel corso del processo di profonda ricostruzione grafica che cancellerà ogni traccia di scheuomorfismo, quindi niente più riproduzioni di cuciture in cuoio, pagine che si sfogliano e così via, avrebbe già messo mano a mail e il calendario e anche edicola sarebbe per essere “purificata” da immagini realistiche. L’obbiettivo è creare un sistema operativo che, come accennato nei giorni scorsi, sarà più pulito, più lineare e meno impositivo ed analogico dal punto di vista visuale, lasciando molto più alla suggestione, senza per questo mancare in fruibilità e intuitività.

L’influenza di Ive, un purista dello stile ma anche un innovatore, si starebbe spingendo anche oltre, al sistema di controllo dell’interfaccia. Nelle passate settimane avrebbe incontrato programmatori e designers, presentando loro le novità che bollono in pentola dal punto di vista hardware, questo per creare un ecosistema maggiormente coerente ed integrato. Il braccio destro di Jobs, avrebbe tenuto anche meeting con specialisti del settore delle tecnologie per introdurre un sistema maggiormente orientato alle gesture e per giunta senza necessità di toccare lo schermo, anche se questo passaggio non sembra essere qualche cosa che vedremo presto. Per altro anche alcune delle innovazioni dell’interfaccia delle applicazioni non arriveranno subito.

Secondo Bloomberg le date limite rispettate in passato per fissare le specifiche del nuovo sistema operativo, sono state superate nel corso della progettazione di iOS 7, questo sia per il cambiamento nel management avvenuto ad ottobre, sia per la portata dell’innovazione che Ive sta introducendo. Secondo l’articolo ad esempio, la deadline di febbraio, data ultima per una prima versione funzionante, è stata spostata di un mese almeno così che il dubbio che alcuni osservatori hanno in questi giorni è se tutto quanto previsto potrà essere pronto per il lancio di iOS 7 o se qualche cosa, come molto probabile, dovrà necessariamente passare a nuove versioni del sistema operativo e forse addirittura al prossimi anno. Il problema non è solo la portata dell’innovazione, ma anche il fatto che Ive è nuovo al ruolo di leader assoluto in un progetto così complesso, che prevede l’interazione con molteplici figure e migliaia di persone, come la compilazione di una release di un sistema operativo. Non è neppure certo che senza un vero e proprio comandante in capo come Jobs, Ive sia in grado di determinare, con l’organizzazione e con il carisma, date di rilascio in maniera inflessibile come invece era solito fare il fondatore di Apple.

In ogni caso quel che appare sicuro agli osservatori è che il nuovo approccio imposto dalla diarchia di Ive e Cook, che punta sull’integrazione dei team e sulla forza del gruppo e del confronto invece che su una leadership assoluta e la separazione delle competenze di interesse, ha rallentato il processo di revisione dei sofware e degli hardware e il rilascio di nuovi prodotti. Questo non è necessariamente un male, dice Bloomberg, visto che il livello della sfida si è molto alzato e visto che Apple a questo punto per continuare ad innovare e a rappresentare un esempio, deve probabilmente intraprendere modifiche importanti alla propria strategia e passare ad un approccio che rappresenti un salto generazionale anche dal punto di vista organizzativo, lasciandosi alle spalle, giocoforza, lo spirito che aveva quando c’era Jobs.

telegraph.co.uk

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