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La tastiera che non c’è

L’israeliana VBK ha presentato al CeBIT una tecnologia che per ora si “concretizza” in una tastiera virtuale ma che in prospettiva potrebbe diventare molte altre cose… ma occupiamoci di questa prima soluzione: cominciamo col dire che un nome ancora non ce l’ha ma il distributore EMEA (SPLS – Siemens Procurement and Logistic Services) dichiara di aver già  ricevuto numerose richieste d’acquisto.

La tecnologia consta in un mini proiettore di laser rosso che contemporaneamente disegna la tastiera su una superficie piana e riconosce il tocco sui vari tasti, ivi compresa l’area simulata di un mouse pad.

VBK ha anche dimostrato l’uso di un mouse, virtuale anch’esso.

Uno dei fondatori di VBK, Boaz Arnon, nota come molte componenti dei computer negli ultimi vent’anni sono cambiate più volte e anche radicalmente, ma le tastiere sono fondamentalmente rimaste sempre uguali.

L’obiettivo di VBK è fornire in licenza questa tecnologia a diversi partner interessati ad integrarla nei vari apparecchi tecnologici.

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