Dopo LG.Philips e il patto tra Sony e Samsung, nasce una nuova grande alleanza nel campo dei display LCD. A forgiarla tre colossi dell’elettronica giapponese: Toshiba, Hitachi e Matsushitaa, proprietaria del marchio Panasonic.
Secondo quanto riferito dai giornali nipponici la joint venture, di cui si era vociferato ad inizio agosto, sarà finalizzata a creare schermi a cristalli liquidi di grandi dimensioni, in tempo per il grande boom che si prevede si avrà nel mercato interno per l’arrivo della televisione digitale terrestre e all’estero (USA e Cina) per il lancio dell’alta definizione. Questa evoluzione dovrebbe, nelle previsioni delle tre società , spinge al rialzo la domanda di televisori LCD a grande schermo e, dunque, proporre l’esigenza di impianti in grado di soddisfare la domanda per i quali sono necessari grandi investimenti e know how tecnologico.
Hitachi, che controllerà il 50% dell’alleanza, si occuperà dello stabilimento che sorgerà sull’area di Chiba, dove già vengono prodotti display. Il costo sarà di 1 miliardo di dollari e l’inizio della produzione dovrebbe avvenire tra luglio e settembre del 2006. Il numero dei display prodotti dovrebbe salire gradualmente, arrivando all’equivalente di 2,5 milioni di LCD da 26 a 32 pollici l’anno. L’obbiettivo è soddisfare il 30$% del mercato di questa particolare nicchia e realizzare il più grande impianto del mondo entro il 2007.
Nonostante l’impianto sia di sesta generazione, una indietro rispetto a quello che programmano di aprire entro il 2005 Sony e Samsung (unite nella jont venture S-LCD), Hitachi non si preoccupa. Un impianto di sesta generazione produce mother glass ( la lastra da cui viene ricavato il display) di dimensioni inferiori rispetto a quelli di settima generazione che, dunque, hanno potenzialmente costi inferiori per ciascun display ricavato. ‘La gente vuole ottima qualità a prezzi ragionevoli e non distingue tra sesta e settima generazione’ ha detto Etsuhiko Shoyama, presidente di Hitachi.